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30 Aprile 2025

Cardiologia, risultati promettenti da defibrillatore extravascolare

Presentati al congresso annuale della Heart Rhythm Society (HRS) 2025, i dati aggiornati dello studio globale sul defibrillatore extravascolare (EV-ICD) Aurora di Medtronic indicano un’efficacia sostenuta e un buon profilo di sicurezza a lungo termine


defibrillatore

Presentati al congresso annuale della Heart Rhythm Society (HRS) 2025, i dati aggiornati dello studio globale sul defibrillatore extravascolare (EV-ICD) Aurora di Medtronic indicano un’efficacia sostenuta e un buon profilo di sicurezza a lungo termine. Il dispositivo, progettato per evitare l’inserimento di elettrocateteri nel cuore e nei vasi sanguigni, ha ottenuto un tasso di successo del 100% nel trattamento con shock degli episodi spontanei di tachicardia ventricolare e fibrillazione ventricolare.

Il follow-up medio dello studio è stato di circa 17 mesi. L’EV-ICD ha dimostrato inoltre una capacità significativa nel ridurre la necessità di shock grazie alla terapia di pacing antitachicardico (ATP), che è riuscita a interrompere efficacemente il 67,3% degli episodi aritmici.

Sul fronte della sicurezza, il tasso di complicazioni maggiori legate al sistema o alla procedura si è attestato al 91,9% a 18 mesi, con il principale evento avverso rappresentato dalla dislocazione dell’elettrocatetere. L’incidenza di shock inappropriati è risultata del 10,2% a un anno, in linea con i dispositivi già in uso clinico.

Il dispositivo Aurora è impiantato in posizione sottocutanea sotto l’ascella sinistra, con un lead posizionato sotto lo sterno, evitando così l’accesso venoso al cuore. L’obiettivo è offrire una protezione efficace dalle aritmie letali riducendo al contempo i rischi associati agli approcci transvenosi tradizionali.

I ricercatori hanno sottolineato che il sistema EV-ICD unisce i vantaggi del defibrillatore sottocutaneo e di quello transvenoso, proponendosi come una nuova opzione terapeutica per pazienti selezionati. Ulteriori studi sono in corso per valutare gli effetti a più lungo termine e il potenziale impatto sulla pratica clinica.

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