Tumori
14 Marzo 2025L'Italia è il secondo Paese in Europa, dopo la Germania, per accesso ai farmaci oncologici per le persone affette da tumore al seno: dal 2019 al 2022, 40 dei 48 medicinali approvati dall'Agenzia Europea del Farmaco sono stati resi disponibili nel nostro Paese
L'Italia è il secondo Paese in Europa, dopo la Germania, per accesso ai farmaci oncologici per le persone affette da tumore al seno: dal 2019 al 2022, 40 dei 48 medicinali (l'83%) approvati dall'Agenzia Europea del Farmaco sono stati resi disponibili nel nostro Paese. Inoltre, il 78% di essi ha ricevuto piena rimborsabilità; meglio di noi, solo Germania e Scozia. Sono alcuni uno dei dati che emergono dal report europeo "Advancing Breast Cancer Care in Europe: A Roadmap to a Women-Centric Approach", realizzato da Economist Impact con il supporto non condizionante di Daiichi Sankyo e presentato a Roma. Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa tra le donne in Europa e in Italia, con oltre 55 mila nuove diagnosi ogni anno solo nel nostro Paese. La sopravvivenza a 5 anni è in continua crescita: raggiunge oggi l'88% e supera il 90% nei casi individuati precocemente. Il report, a cui hanno contributo circa 75 esperti di diverse discipline e nazionalità, ha approfondito il panorama della gestione del cancro al seno in Europa in ogni fase del percorso di cura, proponendo possibili soluzioni alle criticità individuate. L'Italia, se da un lato si distingue per l'accesso ai farmaci, soffre invece sui fronti della prevenzione e dell'equità. L'adesione ai programmi di screening mammografico, per esempio, è al di sotto della soglia minima raccomandata dall'Ue del 70-75%, con forti disparità regionali. Inoltre, non tutte le Regioni hanno esteso il programma alla fascia 45-74 anni, come suggerito dalle raccomandazioni europee. In chiaroscuro il bilancio sui tempi di approvazione: con 417 giorni tra l'approvazione europea e la disponibilità in Italia, il nostro Paese si posiziona meglio della media europea (559 giorni). La peculiarità del nostro sistema è però il passaggio attraverso i prontuari terapeutici regionali: ciò tende ad allungare i tempi di accesso alle terapie, creando disuguaglianze territoriali. "Questo rapporto ci ha restituito una fotografia accurata e aggiornata dello stato dell'arte della gestione del tumore al seno in Europa e nel nostro Paese offrendoci importanti spunti di riflessione e suggerendo possibili percorsi di miglioramento da intraprendere", ha affermato Mauro Vitali, head of Oncology di Daiichi Sankyo Italia.
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