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Medicina

19 Luglio 2024

Mieloma multiplo, uno studio italiano apre la strada a terapie future

Passi in avanti nella lotta contro il tumore grazie al lavoro dei ricercatori dell'Irst di Meldola, nel forlivese. Una nuova tripletta di farmaci potrebbe cambiare lo standard di cura dei pazienti affetti da mieloma multiplo


Stile di vita

Passi in avanti nella lotta contro il tumore grazie al lavoro dei ricercatori dell'Irst di Meldola, nel forlivese. Una nuova tripletta di farmaci potrebbe cambiare lo standard di cura dei pazienti affetti da mieloma multiplo in progressione che hanno già ricevuto una prima linea di terapia. Il trattamento con l'anticorpo farmaco-coniugato belantamab mafodotin, in combinazione con bortezomib e desametasone, ha evidenziato una maggior sopravvivenza per i pazienti senza progressione di malattia di 36,6 mesi rispetto ai 13,4 mesi con daratumumab, bortezomib e desametasone, che rappresenta l'attuale standard di trattamento. Anche la sopravvivenza totale è migliorata con la terapia sperimentale, con l'84% dei pazienti vivi a 18 mesi rispetto al 73%. Sono i principali risultati dello studio multicentrico di fase 3 DREAMM-7, pubblicato sulla rivista internazionale "New England Journal of Medicine", che ha coinvolto 494 pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario. L'Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori 'Dino Amadori' Irst Irccs di Meldola ha svolto un ruolo di primo piano nello studio, arruolando un numero significativo di pazienti. "Nel nostro centro apriamo la strada alle terapie del domani, grazie al grande impegno nella ricerca, e questo studio conferma il ruolo dell'Irst di Meldola in ambito oncoematologico a livello mondiale afferma Claudio Cerchione, dirigente medico ricercatore della Struttura di Ematologia dell'IRST ed autore dello studio DREAMM-7 Abbiamo creduto fortemente nel valore di belantamab mafodotin, il primo anticorpo monoclonale farmaco-coniugato anti Bcma nei tumori del sangue. E l'efficacia della molecola, nello studio DREAMM-7, è testimoniata dalla netta superiorità rispetto al gruppo di confronto, costituito proprio da pazienti trattati con lo standard di cura". 

TAG: ONCOLOGIA

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