Medicina
14 Maggio 2024Semaglutide può produrre una perdita di peso significativa negli adulti in sovrappeso o obesi che non hanno il diabete, riducendo gli eventi cardiovascolari indipendentemente dalla perdita di peso. Sono le indicazioni che arrivano da due studi che sono stati presentati al Congresso europeo sull'obesità, in corso a Lido di Venezia
Il farmaco semaglutide può produrre una perdita di peso significativa negli adulti in sovrappeso o obesi che non hanno il diabete, riducendo gli eventi cardiovascolari indipendentemente dalla perdita di peso. Sono le indicazioni che arrivano da due studi che sono stati presentati al Congresso europeo sull'obesità (Eco), in corso a Lido di Venezia, basati sulla più ampia ricerca realizzata su questo farmaco, 'Select' (Semaglutide and cardiovascolare outcomes), avviato nel 2018 e che ha arruolato 17.604 persone in 41 Paesi. Il primo studio, condotto da Donna Ryan del Pennington Biomedical Research Center, New Orleans, Usa, e pubblicato su Nature Medicine, esamina gli effetti a lungo termine del semaglutide sul peso. Il secondo condotto da John Deanfield dell’University College di Londra indaga sui benefici cardiovascolari valutando anche la correlazione con quantità di peso perso. Semaglutide è un farmaco Glp-1 prescritto per gli adulti con diabete di tipo 2, ma indicato anche per la perdita di peso nelle persone con obesità o sovrappeso che hanno almeno un altro problema di salute.
Nel 2023, lo studio Select - sul quale si basano i nuovi dati - ha evidenziato che gli adulti con sovrappeso o obesità ma non diabetici che assumevano semaglutide per più di 3 anni avevano un rischio inferiore del 20% di infarto, ictus o morte a causa di malattie cardiovascolari e hanno perso in media il 9,4%.peso corporeo I risultati delle nuove analisi hanno mostrato che il trattamento con semaglutide ha apportato benefici cardiovascolari, indipendentemente dal peso iniziale e dalla quantità di peso perso. Ciò suggerisce - spiegano gli autori - che anche i pazienti con livelli di obesità relativamente lievi, o quelli che perdono solo una modesta quantità di peso, potrebbero aver migliorato gli esiti cardiovascolari.
«I risultati presentati sono un'ulteriore conferma dei dati pubblicati l'anno scorso e rinnovano la nostra convinzione nel fatto che i benefici cardiovascolari e la riduzione del rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori osservati con semaglutide 2,4 mg sono dovuti a qualcosa di più della perdita di peso», ha dichiarato Stephen Gough, Global Chief Medical Officer e responsabile del Global Medical Affairs di Novo Nordisk.
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