Ricerca
30 Maggio 2023 Oltre cinque milioni di euro messi a disposizione dei ricercatori dal Bando 2022 e 153 gruppi di ricerca che nel 2023 hanno in corso 97 progetti di ricerca con un finanziamento di 22 milioni di euro, non tutti arrivati quest'anno ma negli ultimi tre anni
Oltre cinque milioni di euro messi a disposizione dei ricercatori dal Bando 2022 e 153 gruppi di ricerca che nel 2023 hanno in corso 97 progetti di ricerca con un finanziamento di 22 milioni di euro, non tutti arrivati quest'anno ma negli ultimi tre anni.
Centocinquantaquattro pubblicazioni con impact factor medio di 8,2 nel 2022 e 40 milioni di euro investiti negli ultimi 6 anni. Questi i numeri della ricerca sulla sclerosi multipla della Fism, Fondazione dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che vengono diffusi, in occasione a Roma del congresso "Our pathways to cure" con cui si celebra la giornata mondiale della sclerosi multipla. Dal 1989 Aism con la sua Fondazione ha sostenuto 463 ricercatori, finanziando 189 borse di studio e 664 progetti di ricerca. In fatto di ricerca, secondo quanto spiega Mario Alberto Battaglia, presidente di Fism, "abbiamo in questo momento una strada tracciata che viaggia su vari binari. Il primo è la comprensione delle concause o fattori di rischio che possono intervenire a far funzionare male il sistema immunitario. Bisogna capire cosa accade in termini di danno strutturale al sistema nervoso, perché abbiamo indicazioni sul fatto che una certa progressione di danno inizia anche prima della diagnosi". "Il periodo prodromico è importante da capire - prosegue - oggi partiamo da quando si manifestano i sintomi e quello che accade prima non è sempre facile da comprendere. Abbiamo iniziato a studiare le forme pre sintomi con la risonanza magnetica e di fatto questo è un successo. Prima, 30- 40 anni fa, intervenivamo quando la disabilità c'era già e non c'era più niente da fare. Abbiamo anticipato progressivamente i tempi: oggi vi è la possibilità di una diagnosi precoce e di una terapia che inizia precocemente. Significa aver portato in là di dieci, venti, quasi trent'anni, il momento della probabilità al 25% di arrivare alla disabilità". "La ricerca -prosegue il presidente Fism- lavora per bloccare la progressione della malattia o invertire il processo, arrivando alla ricostruzione dopo il danno. Rispetto al passato, vi è la capacità dei ricercatori di oggi di lavorare in gruppi, anche internazionali, dove si mettono insieme le conoscenze per poi portarle a sistema". I ricercatori italiani sono emersi da una ricerca fatta un anno fa come secondi dopo gli Stati Uniti per contributo scientifico al mondo della sclerosi multipla.
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