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01 Dicembre 2025Il 91% delle grandi apparecchiature sanitarie acquistate con i fondi del PNRR risulta già collaudato. Su 3.237 dispositivi acquistati con i fondi PNRR, 2.945 risultano già operativi

Il 91% delle grandi apparecchiature sanitarie acquistate con i fondi del PNRR risulta già collaudato e operativo, pari a 2.945 dispositivi su 3.237 complessivamente acquistati, mentre 292 macchine devono ancora essere attivate entro la scadenza di giugno 2026. È quanto emerge dal monitoraggio diffuso da Confindustria Dispositivi Medici.
Le Regioni con il numero più elevato di apparecchiature ancora in fase di attivazione risultano Sicilia (52), Lazio (36), Campania (33), Puglia (33) e Calabria (20). I ritardi sono attribuiti soprattutto agli adeguamenti strutturali necessari per l’installazione di alcune tecnologie complesse, in particolare risonanze magnetiche, PET e angiografi, che richiedono interventi su pavimentazioni rinforzate, sale schermate, impiantistica dedicata e sistemi di climatizzazione.
Il comunicato fornisce anche una fotografia del parco tecnologico nazionale, che conta circa 12.000 grandi apparecchiature censite. Di queste, 5.365 avevano oltre cinque anni di vita nel 2024. Attraverso il programma di ammodernamento PNRR sono già state sostituite 1.482 macchine, pari al 28% del totale delle apparecchiature più obsolete, comprendenti Tomografie computerizzate (TC), sistemi di radiologia, angiografi e risonanze magnetiche.
Secondo Alessandro Preziosa, presidente della sezione elettromedicali di Confindustria Dispositivi Medici, l’introduzione delle nuove tecnologie consente diagnosi più rapide, maggiore precisione clinica e riduzione dell’invasività delle procedure, con un impatto diretto anche sulla sicurezza dei pazienti e sull’abbattimento delle liste d’attesa. Preziosa sottolinea inoltre la necessità di affiancare al rinnovo tecnologico un investimento sul capitale umano, in termini di numero e competenze dei professionisti, per garantire l’effettiva piena operatività dei nuovi sistemi e la loro integrazione nelle reti assistenziali.
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