Egualia
17 Settembre 2025Presentato a Roma il documento che contiene i criteri Esg per le aziende produttrici di farmaci equivalenti
Metà delle aziende associate a Egualia pubblica già un report di sostenibilità e il 60% ha figure dedicate all’ESG. Ma solo il 28% dei fornitori è dotato di un bilancio di sostenibilità. È da questa fotografia che nascono le prime Linee guida per l’implementazione di pratiche di sostenibilità nella declinazione ESG, presentate a Roma durante l’evento “We Take Care. Esg secondo Egualia: valori, azioni, risultati”. dall’associazione delle imprese produttrici di farmaci fuori brevetto.
Indicatori concreti
Cercare di anticipare i problemi, ponendo dei punti di riferimento per le imprese, è il principio ispiratore del lavoro compiuto dalla associazione di aziende avviato nel 2022. Il documento introduce indicatori concreti per misurare e verificare gli impegni Esg lungo tutta la filiera, a partire dai fornitori dai quali dipendono i due terzi dell’impatto ambientale, sociale e di governance di un’azienda farmaceutica.
“Abbiamo cercato di capire come le aziende fossero posizionate rispetto ai criteri Esg, cioè ambiente sociale e governance”, ha spiegato Stefano Collatina, presidente di Egualia. “L’idea è di anticipare i problemi e l’obiettivo di oggi è attivarci. Ci siamo dotati delle linee per darci una traiettoria. È una dichiarazione d’intenti in un’ottica di standard di qualità, in cui vogliamo mandare un messaggio attraverso i nostri comportamenti. Abbiamo 45 impianti che producono per l’Italia e l’estero, il tema della sostenibilità è fondamentale. L’approccio è questo, nella multinazionale è più facile trovare un soggetto che si occupa del tema ma l’approccio è tipico del manufatturiero italiano che si distingue per la qualità”.
Le linee guida
Rispetto alla sostenibilità, “le aspettative di mercato sono tante, i consumatori chiedono una maggiore trasparenza, le banche non hanno frenato sul tema sia per motivi di compliance sia perché è un tema di gestione dei rischi”, ha commentato Giovanni Esposito Project Manager ESG di Nomisma che ha costruito insieme ad Egualia le linee guida. “Abbiamo fatto un’analisi per cui è stato importante capire lo standard e identificare i punti di forza e debolezza. Abbiamo effettuato una valutazione delle performance di sostenibilità. Sul lato ambientale abbiamo rilevato una mancanza di monitoraggio e implementazione dei dati. Margini di miglioramento ci sono anche nel contesto della gender equality fra le imprese di Egualia. Lato fornitori emergono le carenze e nelle emissioni dirette”. “Egualia è l’unica che si è dotata di uno strumento così avanzato in Europa. È un riferimento che può ampliare le competenze e è uno strumento di implementazioni per le imprese”.
Il sostegno delle istituzioni
Di strumento d’aiuto e supporto per la competitività delle aziende ha parlato Luca Squeri, segretario della X commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati, a proposito delle Linee guida. “Dobbiamo evitare – ha osservato – che diventi qualcosa altro cioè un’ulteriore legge che invece di raggiungere obiettivi positivi sia una zavorra per le aziende. Devono essere strumenti per la competitività e non ripetere ciò che è avvenuto nel automotive. Non sempre riusciamo a raggiunger l’obiettivo perché i vincoli europei sono un muro di gomma contro cui andiamo a sbattere”.
Partecipare al processo di cambiamento
“Se c’è una cosa su cui gli Esg non hanno fallito è il riconoscere che c’è una circolarità fra gli aspetti”, ha detto Anna Lisa Mandorino, segretario di Cittadinanzattiva. “Abbiamo capito che non esiste una valutazione di impatto ambientale che prescinda dalle ricadute economiche. Penso sia una scelta positiva e coraggiosa porsi l’obiettivo all’interno di una filiera delle linee guida comuni che lavorino a implementare pratiche di sostenibilità. Le questioni ci dicono che i cambiamenti devono essere graduali e avere una dose di partecipazione, un’attitudine negoziale. I processi di transizione funzionano se gli attori sono capaci e sono stati resi partecipi dei processi”.
Chi ha sottolineato infine l’importanza del comparto farmaceutico per la produzione del Paese è Francesco Zaffini, presidente della commissione Affari sociali del senato. “La nostra industria del farmaco – ha affermato – è strategica. In questo momento ci sono dei rischi ambientali uno è dei dazi che incidono sul farmaco e un rischio insito nel sentiment che vuole che l’equivalente non sia buono come il brand. Credo che su questo si sia lavorato, Egualia mette in campo queste azioni che condivido per arginare la ‘superstizione’”.
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