Pharma
08 Luglio 2025Il Lazio rafforza il suo ruolo nel panorama farmaceutico internazionale. Il progetto, denominato Novo Nordisk Fill and Finish Expansion Anagni, è stato riconosciuto dal Governo come di interesse strategico nazionale lo scorso marzo.

Il Lazio rafforza il suo ruolo nel panorama farmaceutico internazionale con l’annuncio di un investimento da oltre 2 miliardi di euro da parte di Novo Nordisk, destinato alla trasformazione dello stabilimento di Anagni (ex Catalent) in uno dei tre hub produttivi globali dell’azienda danese, insieme a Bloomington (Stati Uniti) e Bruxelles (Belgio). Il progetto, denominato Novo Nordisk Fill and Finish Expansion Anagni, è stato riconosciuto dal Governo come di interesse strategico nazionale lo scorso marzo.
Il piano industriale si svilupperà tra il 2025 e il 2029 e prevede l’adozione di tecnologie avanzate di automazione e robotica per la produzione di farmaci destinati al trattamento del diabete e dell’obesità. Si tratta dell’investimento più rilevante della multinazionale danese fuori dalla Danimarca negli ultimi 100 anni.
L’iniziativa avrà anche un impatto diretto sull’occupazione: si stimano 1.500 nuovi posti di lavoro qualificati, con ricadute rilevanti per l’economia e il tessuto industriale del territorio. «Si tratta di un test di credibilità per il Lazio, che dovrà garantire tempi certi e coordinamento efficace», ha dichiarato Francesco Rocca, presidente della Regione e commissario straordinario per l’investimento, nominato con decreto della Presidenza del Consiglio.
Il progetto è accompagnato da interventi infrastrutturali e politiche di sistema: è stato sottoscritto un accordo tra Regione Lazio, Comune di Anagni e Astral per il completamento dell’asse viario in località Selciatella, con un investimento aggiuntivo di oltre 2,9 milioni di euro. Sono inoltre previste sinergie con università e centri di ricerca, percorsi di formazione avanzata e sviluppo di piattaforme tecnologiche condivise a supporto dell’ecosistema dell’innovazione.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato come «oggi in Italia sia più facile investire in tempi certi grazie a strumenti straordinari come i commissari per grandi progetti». E ha definito l’operazione un esempio virtuoso di attrattività industriale nel settore farmaceutico, in un momento in cui l’export del comparto raggiunge valori record.
L’investimento consolida la posizione del Lazio come polo d’eccellenza europeo nel biotech e nella produzione farmaceutica innovativa, rafforzando la filiera nazionale in un settore chiave per la sostenibilità del sistema sanitario e per la competitività dell’Italia.
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