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27 Marzo 2023

Ospedali, l’impatto del Covid sul sistema ospedaliero nell’Annuario Statistico del ministero

Nel 2021, il 15,2% dei posti letto nelle strutture pubbliche e private accreditate è stato assorbito dalla gestione dei pazienti Covid. In alcune Regioni, la quota è stata ancora più alta: in Piemonte il 26%, in Friuli-Venezia Giulia il 22,2%, in Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta oltre il 21%. È uno dei dati contenuti nell'Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale pubblicato dal ministero della Salute


Ospedali, l’impatto del Covid sul sistema ospedaliero nell’Annuario Statistico del ministero

Nel 2021, il 15,2% dei posti letto nelle strutture pubbliche e private accreditate italiane è stato assorbito dalla gestione dei pazienti Covid. In alcune Regioni, la quota è stata ancora più alta: in Piemonte il 26%, in Friuli-Venezia Giulia il 22,2%, in Lombardia, Liguria e Valle d'Aosta oltre il 21%. È uno dei dati contenuti nell'Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale pubblicato dal ministero della Salute.

Il documento mostra quanto sia stato forte sul sistema ospedaliero l'impatto del Covid anche nel secondo anno di pandemia: sono stati dedicati a Covid il 100% dei posti letto di Tossicologia, il 92,7% di quelli di Immunologia, il 71,4% di Malattie Infettive e Tropicali, il 78,8% di quelli in Terapia Semi-Intensiva, il 43,9% di Pneumologia. Nonostante ciò, il rapporto rileva anche la progressiva ritirata dell'ondata della pandemia sugli ospedali: dopo una crescita imponente nel 2020, nel 2021 il numero di posti letto per degenza ordinaria negli ospedali italiani è tornato a calare. Nel pubblico erano 189.420 nel 2020 e sono scesi a 172.265 nel 2021; nel privato si è passati invece da 47.410 a 43.962. Si tratta comunque di circa 25mila posti letto in più rispetto al 2019.
Tra le tendenze identificate dal documento, la sofferenza della medicina generale: è in costante crescita il numero medio di assistiti per ogni medico passato da 1.134 nel 2009 a 1.260 del 2021. La pandemia sembra inoltre aver segnato anche un'accelerazione dell'uscita dal mondo lavorativo per un numero rilevante di medici. Dopo anni si è infatti invertito il trend che vedeva aumentare l'età media dei medici di famiglia. Nel 2019, il 78% aveva più di 27 anni di anzianità di laurea, mentre nel 2021 la quota è scesa al 75%. Specularmente è cresciuta la quota di medici più giovani: nel 2019 appena il 5% aveva da 6 a 13 anni di anzianità e solo l'1% meno di 6 anni. Nel 2021 la quota è passata rispettivamente all'8% e al 2%.

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