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18 Ottobre 2023 Sulla scia della presentazione al Forum Ambrosetti del “Libro Bianco - Aumentare l'attrazione degli investimenti esteri per la competitività del Sistema-Italia - Quale strategia per l'industria farmaceutica", Sanità33 ha voluto intervistare Francesca Patarnello, VP market access & government affairs di Astrazeneca
Sulla scia della presentazione al Forum Ambrosetti del “Libro Bianco - Aumentare l'attrazione degli investimenti esteri per la competitività del Sistema-Italia - Quale strategia per l'industria farmaceutica", Sanità33 ha voluto intervistare Francesca Patarnello, VP market access & government affairs di Astrazeneca, per cercare di fare il punto sullo scenario attuale del sistema salute in Italia e su quale ruolo può avere il nostro Paese in Europa e nel mondo. Per Patarnello, è fondamentale per l’Europa e l’Italia attrarre investimenti. La Germania – ha spiegato la dottoressa – ha avuto circa mille miliardi di investimenti esteri nel 2022, la Francia circa 890 e l’Italia 484. Questo significa che il nostro Paese può diventare competitivo solo con un piano strategico per colmare questo divario, rafforzando al contempo la linea europea verso Stati Uniti e Cina. Se invece – ha continuato Patarnello – guardiamo alla parte R&S, abbiamo nel prossimo quinquennio una previsione di investimenti molto significativi di circa 1600 miliardi di dollari derivanti da ricerche già previste ed in corso, con pipeline molto interessanti che porteranno investimenti a medio e lungo termine molto significativi. In questo contesto – ha aggiunto Patarnello – la nostra azienda vuole avere un ruolo significativo nell’attrarre nel Paese capitali per la ricerca di base, clinica e bioinformatica.
Continuando, la dottoressa Patarnello si è soffermata sull’incidenza e sul valore dell’industria farmaceutica in Italia, sottolineando che nel 2022 le aziende a capitale estero, tutte presenti nel libro bianco, hanno un impatto sul PIL del Paese dell’1%, per un valore complessivo di 29 miliardi di euro, che sono circa il 60% del fatturato del settore. Nel comparto – ha spiegato Patarnello – c’è una elevata propensione alla ricerca che coinvolge moltissimi attori del sistema e professionisti, tutti impegnati nella grande scommessa di cercare di competere con altri grandi Paesi nell’attività di attrarre sempre più capitali esteri in ricerca. Il settore farmaceutico – ha aggiunto la dottoressa – è anche un grande volano a livello occupazionale. Oggi, queste aziende a capitale estero hanno sviluppato circa 30.000 posti lavoro, quasi il 46% dell’intero settore, erogano retribuzioni sopra la media con un significativo impegno verso la parità di genere e, in particolare, verso i giovani. Questi, sono tutti fattori molto importanti nella competitività del nostro Paese a livello europeo.
La VP ha poi evidenziato il ruolo, la vision e gli obiettivi di Astrazeneca, spiegando le differenze della pipeline aziendale diversificata in diverse aree terapeutiche, che coinvolgono diversi network di ricerca con investimenti nel Paese nel 2023/24 di 97 milioni in R&D con 200 studi clinici programmati che coinvolgono 300 centri di ricerca. Per questi motivi – ha spiegato la dottoressa – abbiamo bisogno di Paesi, in primis l’Italia, che siano ricettivi verso la produzione e lo sviluppo di queste ricerche.
Secondo Patarnello, per migliorare la competitività e l’attrattiva italiana occorre un cambiamento culturale in un contesto, anche estero, che vede erroneamente il comparto farmaceutico non trasfondere valore. Questo è un punto importantissimo - ha spiegato la dottoressa – perché il settore trasferisce molto valore, ed il libro bianco – sottolinea – ne è una dimostrazione chiarissima. Il comparto – ha continuato la dottoressa – distribuisce il valore su tutto il territorio nazionale, nei centri di ricerca, aumentando la competenza scientifica a favore di tutta la popolazione. Per far questo – ha aggiunto la dottoressa – occorre stabilità nel Paese e semplificazione burocratica, con regole chiare sul lungo periodo e dove il trasferimento di valore del nostro comparto sia riconosciuto. È questo lo spirito– ha spiegato Patarnello –con cui abbiamo il realizzato il libro bianco, per creare attenzione su questi fattori nodali, in modo da attrarre nel Paese tutte le opportunità di ricerca ed investimento che oggi vengono raccolte da altre regioni.
In conclusione, per il VP Market access & government affairs di Astrazeneca, per concretizzare questa importante agenda di lavoro occorre un contesto in cui sia chiaro il trasferimento di valore che il comparto eroga alla società, non solo dal punto di vista sanitario che è il primo degli obiettivi, ma anche nei centri di ricerca, nella evoluzione della diagnostica e dei percorsi assistenziali. Questo riconoscimento – spiega infine la dottoressa – deve passare da corsie preferenziali e regole stabili che accompagnino gli investimenti a lungo termine
Ludovico Baldessin
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