Governo e Parlamento
16 Aprile 2024Un aumento "illusorio della spesa sanitaria" e "nessun cambio di rotta" in vista nel prossimo futuro per rilanciare il Servizio sanitario nazionale. Con un rapporto tra spesa sanitaria e prodotto interno lordo che dal 6,4% di quest’anno tornerà al 6,3% nel 2025-26, per scendere al 6,2% nel 2027. Così conclude un'analisi indipendente della Fondazione Gimbe
Un aumento "illusorio della spesa sanitaria" nel 2024 e "nessun cambio di rotta" in vista nel prossimo futuro per rilanciare il Servizio sanitario nazionale. Con un rapporto tra spesa sanitaria e prodotto interno lordo che dal 6,4% di quest’anno tornerà al 6,3% nel 2025-26, per scendere al 6,2% nel 2027. Così, in un'analisi indipendente, la Fondazione Gimbe legge il Documento di economia e finanzia (Def) 2024 approvato il 9 aprile dal Consiglio dei ministri in forma 'semplificata' - ricorda - ovvero con le sole stime tendenziali calcolate sulle norme in vigore, senza stime programmatiche che rimangono in attesa del nuovo Patto di stabilità.
"Rispetto alle previsioni di spesa sanitaria sino al 2027 - afferma il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta - il Def 2024 certifica l'assenza di un cambio di rotta e ignora il pessimo 'stato di salute' del Ssn, i cui principi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità sono stati traditi, con conseguenze che condizionano la vita delle persone, in particolare delle fasce socioeconomiche più deboli e residenti nel Mezzogiorno. Dai lunghissimi tempi di attesa all’affollamento inaccettabile dei pronto soccorso; dalle diseguaglianze regionali e locali nell'offerta di prestazioni sanitarie alla migrazione sanitaria dal Sud al Nord; dall'aumento della spesa privata all’impoverimento delle famiglie sino alla rinuncia alle cure".
Innanzitutto, il consuntivo 2023. Per l'anno scorso - esamina la Fondazione Gimbe - il Def 2024 certifica un rapporto spesa sanitaria/Pil del 6,3% e, in termini assoluti, una spesa sanitaria di 131.103 milioni di euro, oltre 3.600 milioni in meno rispetto a quanto previsto dalla NaDef 2023 (134.734 milioni). "Tale riduzione di spesa - spiega Cartabellotta - consegue in larga misura al mancato perfezionamento del rinnovo dei contratti del personale dirigente e convenzionato per il triennio 2019-2021, i cui oneri non sono stati inputati nel 2023 e spostati al 2024. In misura minore hanno inciso le spese per contrastare la pandemia, che sono state inferiori al previsto". Nel confronto con il 2022, la spesa sanitaria 2023 si è ridotta dal 6,7% al 6,3% del Pil e di 555 milioni in termini assoluti. "Il 2023 è stato segnato da un netto definanziamento in termini di rapporto spesa sanitaria/Pil (-0,4 punti percentuali) - osserva Caltabellotta - facendo addirittura segnare un valore negativo della spesa sanitaria, il cui potere d'acquisto è stato anche ridotto da un’inflazione che nel 2023 ha raggiunto il 5,7% su base annua".
Quanto al 2024, prosegue l'analisi Gimbe, il rapporto spesa sanitaria/Pil sale al 6,4% rispetto al 6,3% del 2023; in termini assoluti, la previsione di spesa sanitaria è di 138.776 milioni di euro, ovvero 7.657 milioni in più rispetto al 2023 (+5,8%). "In realtà - precisa Cartabellotta - l'altisonante incremento di oltre 7,6 miliardi stimato per il 2024 è illusorio: in parte è dovuto ad un mero spostamento al 2024 della spesa prevista nel 2023 per i rinnovi contrattuali 2019-2021, in parte agli oneri correlati al personale sanitario dipendente per il triennio 2022-2024 e, addirittura, all’anticipo del rinnovo per il triennio 2025-2027. Una previsione poco comprensibile, visto che la Legge di Bilancio 2024 non ha affatto stanziato le risorse per questi due capitoli di spesa". Senza considerare peraltro l'erosione del potere di acquisto, visto che secondo l'Istat ad oggi l'inflazione si attesta su base annua a +1,3%, rimarca la Fondazione.
Infine, la previsionale 2025-27. Nel triennio, a fronte di una crescita media annua del Pil nominale del 3,1% - rileva Gimbe - il Def 2024 stima al 2% la crescita media annua della spesa sanitaria. Il rapporto spesa sanitaria/Pil si riduce dal 6,4% del 2024 al 6,3% nel 2025-26, al 6,2% nel 2027. Rispetto al 2024, in termini assoluti la spesa sanitaria nel 2025 sale a 141.814 milioni di euro (+2,2%), a 144.760 milioni (+2,1%) nel 2026 e a 147.420 milioni (+1,8%) nel 2027. Ma “considerato che il Def in forma 'semplificata' non contiene indicazioni sulle politiche economiche per la prossima Legge di Bilancio - commenta Cartabellotta - se da un lato le previsioni sul triennio 2025-27 confermano il progressivo calo del rapporto spesa sanitaria/Pil, dall'altro non si possono escludere ulteriori riduzioni della spesa sanitaria, visti i margini molto risicati per finanziare in deficit la prossima Manovra. In tal senso, rimangono molto azzardate le stime assolute di 6.414 milioni di euro in più nel 2025 e di 9.160 milioni nel 2026, tenendo conto che il Fabbisogno sanitario nazionale fissato dalla Legge di Bilancio 2024 è pari a 135.400 milioni per il 2025 e 135.600 milioni per il 2026".
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