Governo e Parlamento
30 Settembre 2022 Con il Covid che sta rialzando la testa, le poche restrizioni rimaste in scadenza e l’arrivo della campagna vaccinale autunnale per il prossimo ministro della Salute si prospetta un lavoro non semplice. Giorgia Meloni, probabile futura premier, dovrà subito misurarsi con le promesse fatte in campagna elettorale: i possibili futuri ministri
Con il Covid che sta rialzando la testa, le poche restrizioni rimaste in scadenza e l’arrivo della campagna vaccinale autunnale per il prossimo ministro della Salute si prospetta un lavoro non semplice. Giorgia Meloni, probabile futura premier, dovrà subito misurarsi con le promesse fatte in campagna elettorale: stop al green pass, ai vaccini obbligatori e alle restrizioni generalizzate. «Dopo le fallimentari gestioni come quella di Speranza & Co. vi assicuro che stiamo lavorando a una squadra di livello che non vi deluderà» ha dichiarato Meloni su Twitter.
Chi sarà, dunque, il prossimo ministro della Salute? Tecnico o politico?
Stando alle voci di corridoio, Meloni proverà a tenere per sé almeno qualcuno dei ministeri più importanti come Economia, Esteri, Difesa e Interni. In quel caso, il dicastero della Salute potrebbe andare a FI o Lega. Se invece la casella dovesse andare a FdI, due i papabili nomi: Marcello Gemmato e Raffaele Fitto. Gemmato è responsabile sanità del partito, ma è anche un ‘tecnico’ visto che è un farmacista. Fitto, invece, è attualmente parlamentare europeo e tra i maggiori esponenti di FdI in Puglia. Se invece il ministero Salute dovesse andare ad uno dei partiti alleati, tra i nomi in pole in questo momento ci sono quelli di Luca Coletto e Massimo Garavaglia per la Lega e Letizia Moratti, Andrea Mandelli o Licia Ronzulli per Forza Italia. La presenza di ‘tecnici’, secondo quanto si apprende, sarà limitata al minimo indispensabile proprio per segnare in maniera marcata un cambio di passo rispetto alle precedenti legislature. Ma se la Meloni puntasse su un tecnico di area, i papabili sarebbero Francesco Rocca presidente della Croce Rossa e Matteo Bassetti, direttore dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova.
Quello che è certo è che la leader di FdI e la sua squadra intendono affrontare la pandemia senza più imposizioni. «Nel caso di recrudescenza della pandemia, l’Italia non sarà più l’esperimento del modello cinese Occidentale» ha detto Meloni in campagna elettorale. Dopo lo stop all’obbligo della mascherina, un tema da affrontare sarà quello relativo alla quarantena dei positivi asintomatici. Eliminarla sarebbe molto grave per Speranza e i suoi tecnici, di idea opposta, invece, i partiti di destra. Se mascherine e quarantena, dunque, sono destinate ad essere stoppate, si punta su vaccini e terapie. Nonostante qualche esponente di centro destra avesse strizzato l’occhio al popolo dei no vax, il pensiero comune resta quello di procedere con la campagna vaccinale, come ha confermato Gemmato: «Concentrandosi, anziché sui bambini di sei anni, su over 65 e fragili tra i quali si conta la quasi totalità dei morti per Covid».
Anna Capasso
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