Login con

Medicina

11 Giugno 2024

Differente risposta ai farmaci oncologici in base al genere, nuova sfida per il farmacista clinico

Il ruolo della medicina genere in oncologia e del farmacista clinico ospedaliero nella personalizzazione delle terapie in questo contesto è emerso con evidenza durante i due giorni di lavoro dell’8° Convegno nazionale della rete oncologica Sifact 


Differente risposta ai farmaci oncologici in base al genere, nuova sfida per il farmacista clinico

Il ruolo sempre più preponderante della medicina genere in oncologia e del ruolo del farmacista clinico ospedaliero nella personalizzazione delle terapie in questo contesto è emerso con evidenza a Padova durante i due giorni di lavoro dell’8° Convegno nazionale della rete oncologica Sifact (Società italiana di farmacia clinica e terapia) intitolato “Innovazione e personalizzazione in oncologia: implicazioni di genere dalla ricerca alla pratica clinica”. Nell’evento si è coniugata la presenza di tutte le figure professionali coinvolte nei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta), con tanti contributi diversi riguardanti l’argomento principale, evidenziando l’importanza di un approccio multidisciplinare.

Tra i vari argomenti trattati, nella sessione “la customizzazione in oncologia di genere” Sara Pilotto Oncologia medica, dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione, Università degli studi di Verona ha affrontato il tema dei tumori polmonari. «Oggi sappiamo che, nel tumore del polmone, esistono differenze di genere che attraversano tutte le varie fasi: dall’epidemiologia ai fattori di rischio, alle caratteristiche della malattia fino alla risposta ai trattamenti» afferma Pilotto. «Sicuramente, dal punto di vista epidemiologico, negli ultimi anni abbiamo purtroppo assistito a un incremento dei rate di tumore del polmone nelle donne, legato essenzialmente all'aumentata abitudine tabagica che si è equiparata a quella del sesso maschile. Non va però dimenticato che stanno crescendo anche i numeri di tumori del polmone in soggetti di sesso femminile non fumatrici e anche nelle popolazioni particolarmente giovani». Ci sono altri esempi di differenze di genere in questa patologia? «Dal punto di vista delle caratteristiche della malattia i tumori del polmone nel sesso femminile sono maggiormente caratterizzati da alterazioni molecolari potenzialmente predittive di risposta alla terapia a bersaglio molecolare. Quindi queste donne vanno monitorate soprattutto laddove esse siano pazienti che non hanno storia di abitudine tabagica» risponde Pilotto. «Dal punto di vista della risposta alle terapie» aggiunge la specialista «oggi il genere non è un criterio di scelta per una terapia rispetto ad un'altra però abbiamo evidenze consistenti che supportano l'impatto del genere nell'outcome delle terapie e le evidenze più importanti sono relative al trattamento immunoterapico: gli uomini sembrano avere una maggiore entità di beneficio dell'immunoterapia da sola mentre le donne traggono una maggiore entità di beneficio dal trattamento combinato chemio-immunoterapico. Insomma, vi è un panorama in grando divenire nel contesto del tumore del polmone, ma è estremamente importante continuare a raccogliere queste evidenze e produrre dati in merito all'impatto di genere proprio per cercare di modulare la pratica clinica in risposta anche a questo fattore sempre più importante nella gestione dei pazienti».

«Riguardo alle interazioni tra genere e farmacogenetica non vi sono moltissimi dati in letteratura» ha detto Matteo Curtarello, Immunologia e Diagnostica molecolare oncologica, Istituto oncologico veneto Irccs, Padova. «Sicuramente è noto che la donna è più esposta a tossicità da farmaci rispetto all'uomo in generale. Ci sono fattori legati all’ormone piuttosto che al microbiota intestinale o al fatto che la donna in generale assume tendenzialmente più farmaci rispetto all'uomo e quindi normalmente è esposta a un rischio maggiore di tossicità da farmaci rispetto all'uomo». Esistono evidenze in termini di genetica e polimorfismi? «Quello che sicuramente è noto è che alcuni dei principali enzimi coinvolti nel metabolismo dei farmaci tendono a essere più espressi nella donna rispetto all'uomo perché sono regolati dagli estrogeni, mentre altri sono più espressi nell'uomo» afferma Curtarello. «Inoltre, in relazione al metabolismo delle fluoropirimidine, sono descritti tantissimi polimorfismi che impattano su diversi enzimi coinvolti nel metabolismo di questi farmaci e che hanno un effetto maggiore nella donna rispetto all’uomo. Di conseguenza» conclude Curtarello «quando viene scelto questo tipo di approccio terapeutico in una prescrizione di terapia oncologica sarebbe opportuno settare il dosaggio del farmaco a seconda anche del sesso del paziente».

Arturo Zenorini

TAG: ONCOLOGIA, SIFACT

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Youtube! Seguici su Linkedin! Segui il nostro Podcast su Spotify!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

06/12/2024

Il 25 novembre 2024 si è tenuto un importante evento organizzato da Edra con il contributo non condizionante di Sanofi e UCB, durante il quale è stato presentato il paper scientifico "Value Based...

06/12/2024

Il nuovo stabilimento IBSA sarà in grado di produrre fino a 100 milioni di unità all’anno di film orodispersibili con tecnologia FilmTec®, rispondendo alle richieste di un mercato internazionale...

06/12/2024

Si tratta dell'anticorpo monoclonale atezolizumab sottocute, sviluppato da Roche, immunoterapia antitumorale anti-PD-L1 per il trattamento di diversi tipi di tumori. Il farmaco ha ottenuto la...

06/12/2024

Attualmente, milioni di europei vivono con malattie rare per le quali non esistono opzioni terapeutiche. Nello specifico, il 95% delle 6.000-7.000 malattie rare identificate non ha terapie approvate...

©2024 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Top