Farmaci
24 Ottobre 2023 I risultati della seconda fase dello studio pan-europeo Pearl e i benefici dall'uso di anticorpi monoclonali anti Cgrp su pazienti affetti da emicrania sono stati presentati dall'azienda farmaceutica Teva nell'ambito del 53esimo congresso della Società italiana di Neurologia in corso alla Mostra d'Oltremare di Napoli. Lo studio, che vede l'Italia tra i Paesi protagonisti, coinvolge oltre mille pazienti di cui 354 italiani
I risultati della seconda fase dello studio pan-europeo Pearl e i benefici dall'uso di anticorpi monoclonali anti Cgrp su pazienti affetti da emicrania sono stati presentati dall'azienda farmaceutica Teva nell'ambito del 53esimo congresso della Società italiana di Neurologia (Sin) in corso alla Mostra d'Oltremare di Napoli. Lo studio, che vede l'Italia tra i Paesi protagonisti, coinvolge oltre mille pazienti di cui 354 italiani. Da una precedente survey condotta da Teva, sono 41 milioni le persone che in Europa vivono con l'emicrania, patologia che costituisce la seconda causa di disabilità nel mondo e la prima tra le giovani donne. L'emicrania spesso inizia a manifestarsi durante la pubertà e colpisce principalmente la popolazione più produttiva, di età compresa tra i 35 anni e i 45 anni, incidendo sulla capacità di essere partner o genitori o riducendo il rendimento sul luogo di lavoro.
"È una terapia rivoluzionaria perché è la prima costruita per i pazienti emicranici, è una terapia che va a lavorare sulla molecola Cgrp che è elevata nei pazienti che soffrono di emicrania, attenuandola, andando a lavorare sul meccanismo che sta alla base del dolore" ha detto Renata Rao, responsabile del Centro Cefalee degli Spedali civici di Brescia, in relazione al trattamento con anticorpi monoclonali anti Cgrp.
Rao ha evidenziato che si tratta di "una terapia specifica, sicura, che non dà effetti collaterali e non compromette le performance del paziente e non lo rende soggetto a sonnolenza e stordimento. Sono farmaci con un profilo di sicurezza ottimale e rappresentano un'arma importante per tutte quelle persone che vivono con l'emicrania". Il ricorso a trattamenti con anticorpi monoclonali anti Cgrp, dunque, può aiutare i pazienti emicranici a condurre - ha concluso Rao - una vita normale perché abbatte la disabilità correlata alla malattia. È sicuramente un grosso vantaggio e bisogna diffondere tra la popolazione la dignità della malattia e la possibilità di poterla affrontare e gestire".
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