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04 Agosto 2025La Relazione semestrale sullo stato di attuazione del PNRR della Corte dei conti, pubblicata il 4 agosto, rileva che, al primo semestre 2025, l’attuazione complessiva degli interventi finanziati da PNRR e PNC risulta formalmente in linea con gli obiettivi europei, ma persistono ritardi significativi in settori chiave, tra cui la Missione Salute
La Relazione semestrale sullo stato di attuazione del PNRR della Corte dei conti, pubblicata il 4 agosto, rileva che, al primo semestre 2025, l’attuazione complessiva degli interventi finanziati da PNRR e PNC risulta formalmente in linea con gli obiettivi europei, ma persistono ritardi significativi in settori chiave, tra cui la Missione Salute. Il documento è stato redatto dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della magistratura contabile, che segnala criticità nella rendicontazione, nei monitoraggi digitali (in particolare sulla piattaforma ReGiS), nella carenza di personale tecnico-amministrativo e, soprattutto, nella sostenibilità degli interventi oltre il 2026, termine previsto per la conclusione dei finanziamenti europei.
Al centro dell’analisi sanitaria ci sono le case della comunità e gli ospedali di comunità, per i quali il Piano prevede la realizzazione di 1.350 case e 400 ospedali entro metà 2026. La Corte, pur riconoscendo il rispetto formale dei target, segnala rischi concreti legati a ritardi esecutivi e forte disomogeneità tra le Regioni. Le strutture già attivate sono ancora limitate, mentre la definizione progettuale e operativa dei modelli varia in modo sostanziale sul territorio: in alcune aree le case della comunità ricalcano i poliambulatori esistenti, in altre sono centri integrati in linea con le indicazioni ministeriali.
Per quanto riguarda gli ospedali di comunità, emergono difficoltà nella definizione delle funzioni assistenziali, nella reperibilità del personale e nella compatibilità dei costi di gestione. Alcune strutture rischiano sovrapposizioni funzionali con presidi già esistenti, senza reali benefici in termini di razionalizzazione dell’offerta sanitaria.
La Corte dei conti sottolinea anche la mancanza di un monitoraggio aggiornato e uniforme dell’avvio delle attività e della loro integrazione con i servizi distrettuali. Sotto osservazione anche la sostenibilità economica post-2026: senza un piano nazionale di finanziamento a regime, molte strutture potrebbero non essere mantenute attive nel lungo periodo.
A commento dei dati, la Cgil parla apertamente di “ritardi pesanti” e di un rischio concreto di fallimento dell’intera Missione Salute. «A giugno 2025, a dieci mesi dalla scadenza finale, il livello dei pagamenti effettuati evidenzia l’imbarazzante lentezza con cui procedono i lavori», dichiara Daniela Barbaresi, segretaria confederale della Cgil.
Secondo il sindacato, dei 2,8 miliardi destinati alle case della comunità (di cui 2 miliardi da PNRR), sono stati spesi 409 milioni, pari al 14,5% del totale e al 20,5% dei fondi PNRR. Per gli ospedali di comunità, i pagamenti effettuati sono pari a 160,5 milioni, equivalenti al 12,7% dei fondi complessivi e al 16,1% di quelli PNRR. «Di questo passo – avverte Barbaresi – ci vorranno otto anni per completare tutte le case della comunità e nove per gli ospedali. Sarebbe ancora più grave se queste risorse, destinate alla sanità pubblica, fossero deviate su altri capitoli, come la difesa».
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