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Spesa Farmaceutica

25 Ottobre 2024

Cresce la spesa per i farmaci in Italia. Il monitoraggio Aifa sui primi quattro mesi dell’anno

Cresce del 17% (799 milioni di euro) la spesa per i farmaci acquistati direttamente dalle Regioni e del 2,3%  per i farmaci venduti in farmacia


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"Nei primi 4 mesi dell'anno sale del 17% (799 milioni di euro) la spesa per i farmaci acquistati direttamente dalle Regioni e del 2,3%  per i farmaci venduti in farmacia". E' quanto evidenzia l'Aifa nel  Monitoraggio della spesa farmaceutica gennaio-aprile 2024. "Gli  aumentati acquisti da parte delle Regioni e la nuova remunerazione  delle farmacie - riferisce l'Agenzia - sono gli  elementi di maggiore rilievo del monitoraggio della spesa farmaceutica nei primi 4 mesi dell'anno, con la spesa per acquisti diretti  effettuati dalle strutture sanitarie regionali che cresce" appunto  "del 17%, spinta soprattutto da farmaci ospedalieri oncologici".  Complessivamente il monitoraggio del tetto degli acquisti diretti  registra "uno sfondamento di 1,47 miliardi di euro rispetto alla spesa programmata", segnala il report.

"L'andamento dei dati di spesa - commenta il presidente dell'Aifa,  Robert Nisticò - conferma quanto si verifica anche negli altri Paesi  avanzati, ossia la sempre maggiore incidenza dei farmaci altamente  innovativi, senza alcuna alternativa terapeutica, che in Italia da  soli valgono il 38,6% della spesa pubblica per i medicinali, che in  Europa si prevede in crescita di 59 miliardi di dollari da qui al  2027. Certo, qualcosa in più si può fare sul piano  dell'appropriatezza, definendo a livello locale percorsi di cura e  controlli più efficaci per contenere il fenomeno  dell'iperprescrizione. Lavoro che non compete all'Aifa la quale,  attraverso la contrattazione dei prezzi tra i più bassi d'Europa e le  342 ricontrattazioni avvenute in poco più di 6 mesi, fa di tutto per  contenere la crescita della spesa. Crescita che resta tuttavia  ineluttabile e richiederebbe un approccio non più a silos del suo  controllo, in considerazione dei risparmi dei costi sociali e sanitari che l'innovazione farmaceutica sta apportando e sempre più apporterà  in futuro".

Secondo l’Agenzia del farmaco, "si iniziano a registrare gli  effetti sulla spesa farmaceutica convenzionata del nuovo schema di  remunerazione delle farmacie introdotto a partire da marzo 2024, che  interviene disancorando l'agio per il farmacista dal prezzo del  medicinale e incamerando la remunerazione aggiuntiva introdotta dopo  la pandemia". "Per questo motivo - spiega il direttore  tecnico-scientifico dell'Aifa, Pierluigi Russo - abbiamo registrato  una riduzione dello 0,4% rispetto all'analogo periodo dello scorso  anno della spesa convenzionata per farmaci rimborsabili, basata sul  prezzo di vendita al pubblico in farmacia, in controtendenza rispetto  ad un incremento della corrispondente spesa netta del +2,3%  comprensiva della nuova remunerazione e tenendo conto dell'abrogazione delle scontistiche di legge negli ultimi due mesi del periodo. I dati  comunicati dalle Regioni sono ancora provvisori e oggetto di  rettifiche - precisa Russo - Al riguardo si registra un anomalo  aumento della spesa per i ticket sulla ricetta, del +9,3% rispetto  all'anno precedente".

"Nel complesso - continua Russo - il monitoraggio del tetto della spesa convenzionata registra nei primi 4 mesi  dell'anno un avanzo di 208 milioni di euro rispetto al tetto  programmato del 6,8% del Fondo sanitario nazionale e una spesa da  tetto che cresce di 63 milioni di euro rispetto a quella registrata  nel medesimo periodo nel 2023". L'Aifa a fine maggio, in attuazione  della legge finanziaria, ha riclassificato dalla fascia A ad uso  ospedaliero ad A con dispensazione in farmacia i medicinali  antidiabetici della categoria delle gliptine, "ma probabilmente solo  con i dati di monitoraggio gennaio-luglio 2024 si inizierà a  registrare l'impatto effettivo sulla spesa, in funzione delle  tempistiche con le quali le diverse Regioni hanno deciso di spostare  le gliptine in erogazione convenzionata".

L'aumento della spesa per acquisti diretti da parte delle Regioni nel  periodo gennaio-aprile è, in valori assoluti, pari a circa 799 milioni di euro. L'aumento del 17% rispetto allo stesso periodo dell'anno  scorso, analizza Russo - è guidato essenzialmente dalla crescita di  828 milioni di euro degli acquisti da parte delle Regioni di  medicinali a carico del Ssn, equivalenti a un +18,9%, e in particolare dai farmaci di fascia H ospedalieri, prevalentemente oncologici, in  aumento del 20,8%. L'aumento è controbilanciato dalla parziale  riduzione del 6,8% della spesa per i farmaci innovativi fuoriusciti  dall'apposito Fondo ed entrati nel computo della spesa soggetta al  tetto degli acquisti diretti. Nei primi 4 mesi del 2024 la spesa  sostenuta dalle Regioni per l'acquisto di medicinali di fascia C è  stata invece inferiore di quasi il 13%".

"Complessivamente il monitoraggio del tetto degli acquisti diretti,  coincidente con l'8,3% del Fondo sanitario nazionale - rimarca Russo - registra uno sfondamento di 1,47 miliardi di euro rispetto alla spesa  programmata. Nei primi 4 mesi dell'anno la spesa per acquisti diretti  delle Regioni registra una percentuale sul Fsn dell'11,8%, in  riduzione rispetto a quella precedentemente comunicata nell'ambito del monitoraggio gennaio-febbraio 2024. Incidono su questo risultato  diversi elementi, tra i quali l'uscita di medicinali importanti dal  Fondo farmaci innovativi, come si evince dalla riduzione del 6,8%  della spesa per tali medicinali nei primi 4 mesi del 2024 rispetto  all'anno precedente".

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