Università
08 Maggio 2025L'obiettivo del documento, informa una nota regionale, è “rafforzare la sinergia tra sistema sanitario e sistema universitario, promuovendo una governance integrata e una programmazione strategica condivisa, in grado di ottimizzare risorse, ruoli e funzioni”
Si è tenuto a Palazzo Lombardia un incontro tra l'assessore al Welfare, Guido Bertolaso, il direttore generale Welfare, Mario Melazzini, e i rettori delle università lombarde sedi di Facoltà di Medicina e chirurgia, durante il quale è stata presentata la bozza del nuovo protocollo d'intesa Regione-atenei, valido per il triennio 2025-2028. L'obiettivo del documento, informa una nota regionale, è "rafforzare la sinergia tra sistema sanitario e sistema universitario, promuovendo una governance integrata e una programmazione strategica condivisa, in grado di ottimizzare risorse, ruoli e funzioni".
La principale novità proposta da Regione Lombardia - si legge - prevede la centralizzazione della negoziazione e della pianificazione degli inserimenti delle figure universitarie all'interno della rete ospedaliera, con la Dg Welfare come riferimento e interlocutore diretto dei rettori: finora la contrattazione è invece avvenuta con il singolo ente sanitario. Prevista anche la ridefinizione della rete dei poli clinico-assistenziali a carattere universitario, con la distinzione tra ospedale sede di corso di laurea e ospedale di insegnamento. La rete formativa dedicata alle scuole di medicina e di specializzazione viene estesa a tutte le Asst lombarde e alle Ats, ad Areu e Acss. Con il nuovo protocollo verrebbe ampliato anche il numero delle strutture a direzione universitaria, oggi circa 300, che potranno diventare oltre 400 (8% calcolato sul totale lombardo e non più per singola realtà territoriale). L'apicalità delle strutture viene proposta dall'università e la designazione viene concordata con la Dg Welfare.
"Questo protocollo - dichiara Bertolaso - non è solo un accordo tecnico, ma un vero patto strategico per il futuro della sanità di questa regione. La collaborazione con le università è fondamentale, un gioco di squadra per costruire un sistema in cui la ricerca, la didattica e la cura procedono di pari passo, per dare risposte concrete e tempestive ai bisogni di salute. La Lombardia investe nella formazione dei medici, nel rafforzamento della rete ospedaliera e nella qualità dell'assistenza. Vogliamo che ogni struttura sanitaria possa essere anche luogo di alta formazione, in un sistema integrato e omogeneo. L'ampliamento della rete aiuterà a portare universitari ma anche specializzandi anche in aziende minori". Il documento, conclude la nota, punta a "superare le criticità applicative emerse attraverso una maggiore omogeneità, trasparenza e coordinamento nella gestione dei percorsi formativi e assistenziali, valorizzando il ruolo della ricerca e della didattica come leve per l'innovazione del sistema sanitario regionale".
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