ospedali
01 Dicembre 2025Al Politecnico di Milano oltre 110 partecipanti tra istituzioni, tecnici e accademici per discutere la nuova stagione di investimenti in edilizia sanitaria: programmazione, progettazione, finanziamento e partenariati al centro del dibattito

Il futuro delle infrastrutture ospedaliere italiane passa dalla capacità della Pubblica Amministrazione di programmare in modo strategico, digitale e multidisciplinare. È il messaggio emerso dal Forum “Programmazione: Progettazione e Finanziamento per le Infrastrutture Ospedaliere e Socio-sanitarie”, che il 28 novembre 2025 ha riunito nell’Aula Magna del Politecnico di Milano oltre 110 tra funzionari pubblici, docenti universitari, dirigenti regionali, progettisti e operatori del settore. Un confronto serrato sui nuovi modelli per realizzare ospedali e strutture socio-sanitarie capaci di rispondere alle esigenze della popolazione e alle sfide poste dall’evoluzione tecnologica, demografica ed energetica.
L’evento al Politecnico di Milano
L’evento, che si è tenuto nel campus di Piazza Leonardo da Vinci, è stato promosso dal Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) e dal Design&Health Lab del Politecnico di Milano, coordinato dal Professor Stefano Capolongo, Direttore del Dipartimento ABC e Coordinatore Scientifico JRP Healthcare Infrastructures del Politecnico.
In un Paese in cui oltre il 60% del patrimonio edilizio ospedaliero è stato costruito prima del 1970, un dato che rende non più rinviabile il rinnovo delle infrastrutture sanitarie, è emerso quanto sia necessario operare per un legame strutturale tra buona programmazione e buona progettazione, intese non solo come adempimenti tecnici, ma come leve di visione strategica, efficienza amministrativa e sostenibilità degli investimenti pubblici.
Per l’occasione, oltre 110 partecipanti hanno preso parte a una giornata di lavori con l’obiettivo di dare una visione integrata delle diverse fasi di programmazione, progettazione e finanziamento del patrimonio edilizio sanitario, arrivando a rafforzare la capacità programmatoria della PA come fondamento per una progettazione e gestione efficiente delle strutture sanitarie nazionali.
Programmazione, ricerca e misurabilità
Il professor Stefano Capolongo ha aperto i lavori sottolineando il ruolo delle università come ponte tra ricerca applicata, istituzioni e operatori del settore.
Secondo il Direttore, la progettazione dei futuri ospedali dovrà basarsi su strumenti oggettivi (Kpi, indicatori e metodi di valutazione) capaci di misurare benessere, qualità dell’assistenza e impatto delle scelte architettoniche.
Capolongo ha evidenziato anche la necessità di accelerare il ciclo di vita delle opere: dagli ospedali storici con 400 anni di vita utile si è passati agli attuali 40–50 anni di vita, e in alcuni Paesi si è arrivati anche a 30. Tuttavia, dieci di questi anni sono assorbiti solo dalla progettazione e realizzazione: “Un obiettivo strategico è accelerare questi tempi” ha sottolineato.
La ricerca, ha ricordato il Direttore, deve inoltre contribuire a ridurre le disuguaglianze territoriali e includere parametri qualitativi come la bellezza degli ambienti, elementi che influiscono direttamente su salute e benessere.
Programmazione amministrativa: la stagione nuova del Codice degli Appalti
Lugi Carbone, Presidente IV sezione Consiglio di Stato ed ex Capo di Gabinetto del MEF, ha esplorato l’evoluzione della programmazione alla luce del nuovo Codice degli Appalti (D.lgs 36/2023), di cui è stato tra i principali estensori, definendola un procedimento amministrativo che per decenni è stato trascurato e percepito come mero adempimento burocratico. Oggi, invece, vive una stagione nuova grazie a quattro driver: visione finalistica, visione olistica, digitalizzazione dei processi e semplificazione orientata alla qualità.
Carbone ha richiamato cinque assi su cui la PA deve rafforzare la propria capacità:
● definizione degli obiettivi e delle priorità della popolazione;
● ragionamento sulle priorità di intervento, superando la logica della “progettazione rovesciata”;
● razionalizzazione dei livelli di progettazione;
● costruzione di gare più responsabili, con maggiore discrezionalità e trasparenza;
● collaborazione strutturata con il settore privato.
Riscoprire i principi: la programmazione come prius logico della PA
Paolo Pettinelli, avvocato e professore al Politecnico, ha approfondito il ruolo giuridico della programmazione come strumento essenziale per tutelare l’interesse e la salute della collettività.
L’atto di programmazione, ha spiegato, appartiene all’organo politico dell’ente ed è il momento in cui si definisce quale interesse pubblico debba essere perseguito in quel territorio.
Ha inoltre chiarito il ruolo del partenariato pubblico-privato (PPP): non solo un contratto, ma un’azione sussidiaria in cui il privato contribuisce all’attività programmatoria della PA, ampliando capacità e competenze.
Cosa sta facendo Regione Lombardia
Maurizio Bracchi, Dirigente U.O. Programmazione e gestione dell’edilizia sanitaria di Regione Lombardia, ha illustrato il percorso lombardo per il rinnovamento degli ospedali alla luce delle esperienze maturate dopo il 2020. In particolare, si è soffermato sul piano in corso, le fonti di finanziamento attivate e il percorso amministrativo adottato per la realizzazione degli interventi.
Accanto ai fondi Pnrr, la Regione ha attivato nuove linee di finanziamento con la delibera n. 4939 del 4 agosto 2025. Ha inoltre descritto il criterio di classificazione degli interventi:
● sotto il 15% del valore, si agisce con la manutenzione;
● tra 15% e 40%, si fa una manutenzione importante;
● oltre 40%, si opera per una sostituzione completa.
Bracchi ha posto l’attenzione sulla partecipazione di studi internazionali al nuovo corso di progettazione, citando alcuni esempi in Lombardia: tra questi, il nuovo monoblocco dell’Ospedale di Cremona, il Grande Ospedale della Malpensa e il piano di rinnovamento degli Spedali Civili di Brescia.
Partenariato pubblico-privato e modelli operativi
La sessione del pomeriggio ha approfondito gli strumenti di partenariato pubblico-privato (PPP) con gli interventi di Marco Carpinelli del DIPE, Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Paola Delmonte, Senior Advsior di Redo Sgr, evidenziando modalità operative, rischi e opportunità per il settore sanitario.
Nella tavola rotonda finale, moderata da Michele Dolcini, Politecnico di Milano, tre Direttori Generali lombardi impegnati in importanti progetti di trasformazione infrastrutturale, Alberto Zoli, DG dell’ASST Niguarda di Milano, Daniela Bianchi, DG di ASST Valle Olona, e Luigi Cajazzo DG di ASST Spedali Civili di Brescia, si sono confrontati con Marco Salone di Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Insieme hanno discusso le criticità, le priorità strategiche, le sfide gestionali e i modelli di finanziamento messi in campo per rendere realizzabili interventi edilizi complessi nel settore sanitario.
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