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25 Giugno 2025

Biotech, il settore vale 47,5 miliardi. Assobiotec: servono regole e investimenti per crescere

Con un fatturato che ha superato i 47,5 miliardi di euro nel 2023, pari al 2,23% del Pil nazionale, il biotech si conferma comparto strategico per l’Italia. È quanto è emerso dall’Assemblea annuale di Assobiotec


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Con un fatturato che ha superato i 47,5 miliardi di euro nel 2023, pari al 2,23% del Pil nazionale, il biotech si conferma comparto strategico per l’Italia. È quanto è emerso dall’Assemblea annuale di Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie di Federchimica, svoltasi a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica.

Durante l’evento è stata presentata una nuova fotografia del settore, basata su una mappatura aggiornata delle attività biotech nei diversi comparti industriali. I dati mostrano un settore in espansione, con 4.888 imprese, una prevalenza di microimprese (54%), ma anche una presenza consolidata di grandi aziende (20%), e circa 80mila addetti, principalmente in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Secondo Assobiotec, le biotecnologie rappresentano una leva abilitante per settori chiave come salute, sostenibilità e bioeconomia circolare. “Il biotech è destinato a crescere, ma servono regole chiare, investimenti mirati e un ecosistema nazionale forte – ha dichiarato Fabrizio Greco, confermato alla presidenza dell’associazione per il triennio 2025–2028 –. L’innovazione non basta: è una sfida collettiva che richiede sinergia tra formazione, ricerca, produzione e accesso al mercato”.



Nel corso dell’Assemblea è stato assegnato anche l’Assobiotec Award 2025 a Luigi Naldini, direttore dell’Istituto SR-Tiget e pioniere della terapia genica, per il contributo scientifico e l’impatto internazionale nel campo delle malattie genetiche e oncologiche.



Forte l’attenzione anche al quadro normativo europeo. Il commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi, in un videomessaggio, ha ribadito l’urgenza di un’azione coordinata a livello UE per dare piena espressione al potenziale del settore. Il Biotech Act europeo, atteso nel 2026, dovrà agevolare la transizione dall’innovazione alla produzione, contrastando la perdita di competitività e la fuga tecnologica verso altri continenti.



A livello nazionale, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato l’impegno verso una legislazione dedicata, definendo il Biotech Act italiano “parte di una strategia più ampia per un’economia verde, digitale e autonoma, con strumenti già attivi come il Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021–27 e il futuro IPCEI sulle biotecnologie”.

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