sanità
29 Maggio 2023 Il governo Meloni vuole collaborare con il settore strategico del Life Science italiano, ma dalla controparte arrivano richieste precise su pay-back, tutela dei brevetti, accesso ai farmaci. Le sfide per mettere insieme i bisogni di sanità e ricerca vengono presentate al Milano Innovation District-MIND
Il governo Meloni vuole collaborare con il settore strategico del Life Science italiano, ma dalla controparte arrivano richieste precise su pay-back, tutela dei brevetti, accesso ai farmaci. Le sfide per mettere insieme i bisogni di sanità e ricerca vengono presentate al Milano Innovation District-MIND non al solo ministro della Salute ma ad altri due ministri e un sottosegretario. Al varo del “Pact for Innovation” ci sono infatti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il ministro della Salute Orazio Schillaci e il titolare dell’Istruzione Giuseppe Valditara nonché la numero due all’Economia Sandra Savino. Dichiarazioni strategiche giungono in particolare da Urso e Savino. Si parte da un assunto: l’industria farmaceutica italiana è ai livelli più alti al mondo specie per impatto degli investimenti sui fatturati. Ricopre una posizione di leadership in termini di produttività in Europa. Ma fatica ad attrarre livelli di investimenti in Ricerca e Sviluppo rispetto ai partner europei. Secondo i dati più recenti rilasciati da EFPIA (European Federation of Pharmaceutical) rappresentiamo infatti solo il 4% del totale investimenti in Europa, contro il 20% della Germania, il 14% del Regno Unito e l’11% della Francia. Inoltre, in termini di occupazione nel settore delle Life Science –oltre 5.600 imprese del farmaceutico, dei medical device, del digitale per la salute e delle biotecnologie per una produzione totale da 250 miliardi di euro – siamo penalizzati dall’incertezza legislativa e da politiche di supporto alla produzione meno incentivanti. «Siamo ben consapevoli del ruolo delle Life Science e della necessità di procedere con ulteriori investimenti per tutelare la salute, promuovendo innovazione e terapie avanzate», dice D’Urso. «Perciò abbiamo sviluppato strumenti per attrarre gli investimenti esteri nel nostro Paese». Il ministro non aggiunge molto, ma la collega dell’Economia Savino accenna alle linee del governo di investire su progetti e strutture di ricerca, agevolare gli studenti che sono il personale del futuro, semplificare la burocrazia in nome anche della sostenibilità dei progetti, e favorire una collaborazione tra pubblico e privato, tutelando da una parte il pubblico e sostenendo la capacità imprenditoriale del privato.
Il punto cruciale dell’incontro al MIND sono però le richieste del mondo produttivo. Che si riassumono nel “Pact”, un Manifesto per il rilancio del settore Life Science. «L’Italia sta attraversando un momento di particolare vivacità e vogliamo creare una sinergia tra le politiche sanitarie e industriali volta a rendere la nostra sanità sempre più moderna e l’Italia più attrattiva per gli investitori rispetto al passato», dice il Ministro della Salute Schillaci. «Per questi obiettivi sarà molto utile il confronto continuo con tutti gli stakeholder». Marcello Cattani, Presidente Farmindustria prende atto che il governo conosce il valore del settore, ma nel contempo esterna preoccupazioni. Innanzi tutto, sulla nuova normativa che si discute all’Europarlamento: «La revisione della legislazione comunitaria sulla farmaceutica indebolisce la proprietà intellettuale». Per Cattani, si tratta di «una riforma ideologica che avrà conseguenze pesantissime in Italia sulla competitività e l’innovazione se non verrà modificata. Bisogna invertire la rotta per permettere al nostro Paese di colmare il gap competitivo con Usa e Cina. Attraverso la tutela dei brevetti e dei marchi, l’accesso rapido ai farmaci con una omogeneità delle politiche regionali e con il superamento della tassa occulta del pay back che costa alle aziende oltre un miliardo all’anno».
Ad oggi il “Pact for Innovation” ha raccolto 78 adesioni da startup, imprese e importanti realtà pubblico-private in Italia. «Come azienda del settore salute più ampia e diversificata al mondo, vogliamo farci promotori di un cambiamento culturale», dice Mario Sturion AD Janssen Italia, azienda promotrice dell’evento con Bio4Dreams. «Viviamo in un contesto di competitività globale e l’Italia potrà avere un ruolo da leader tra gli altri Paesi solo se c’è una “strategia Paese”». Infine, il terzo ministro ospite ai lavori, Giuseppe Valditara per l’Istruzione, parla di rivoluzione digitale ed intelligenza artificiale, opportunità quest’ultima «per studenti e docenti in quanto può consentire la personalizzazione della formazione. L’umanizzazione resta fondamentale, ma è necessario anche formare i docenti per imparare a padroneggiare i nuovi strumenti».
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