Medicina
25 Novembre 2022 A seguito del nuovo Piano d’azione “One Health Join Act”, la Società Italiana d’Igiene «si è messa a disposizione, con le proprie competenze per supportare qualunque progetto che abbia come scopo finale la salute per tutti ma anche la salute integrata che sta nel concetto di One health, proponendo alcuni spunti su politiche, sinergie e buone pratiche dall’approccio multiprofessionale e multidisciplinare». È quanto dichiara a Sanità33 Roberta Siliquini
A seguito del nuovo Piano d’azione “One Health Join Act”, siglato tra Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep), Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Organizzazione Mondiale per la salute degli animali, la Società Italiana d’Igiene «si è messa a disposizione, con le proprie competenze per supportare qualunque progetto che abbia come scopo finale la salute per tutti ma anche la salute integrata che sta nel concetto di One health, proponendo alcuni spunti su politiche, sinergie e buone pratiche dall’approccio multiprofessionale e multidisciplinare». È quanto dichiara a Sanità33 Roberta Siliquini, socia della Società Italiana d’Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica e professore ordinario d’Igiene all’Università di Torino.
Il concetto di One Health, ricorda Siliquini, è stato trattato nel 2004 quando il tema «era riservato solo ad alcuni aspetti della sanità pubblica come, ad esempio, l’antimicrobico resistenza o la sicurezza alimentare». Oggi, invece, la situazione è cambiata e il tema è tornato all’attenzione, anche per via del Covid. Secondo l’esperta, infatti, «la pandemia ha enfatizzato un problema che gli addetti lavori già conoscevano da tempo ed era ampiamente prevedibile». «Come tutti sappiamo la pandemia è stata causata da un virus da che, verosimilmente, deriva da un animale, quindi c'è stato un salto di specie. Virus che si trasmettono – spiega - solo tra animali, ma ad un certo punto modificano la loro capacità di infettare e diventano pericolosi anche per l'uomo». Siliquini precisa che questa «non è la prima volta e non sarà purtroppo l'ultima».
Di fatto, in questi salti di specie o questi virus circolanti «derivano da una serie di cambiamenti ambientali che fanno sì che, ad esempio, alcuni vettori – sottolinea Siliquini - possano sopravvivere in zone del mondo in cui prima non sopravvivevano». Da qui il concetto di One Health. L’esperta sostiene, dunque, come quanto accaduto evidenzi, ancora una volta, «come la salute umana non sia assolutamente slegata dalla salute dell'ambiente in cui l'uomo vive e dalla salute degli animali di cui l’uomo, spesso, si ciba o con i quali convive come nel caso degli animali da compagnia, all'interno di determinati territori».
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
11/07/2025
Il farmaco immunoterapico sperimentale Daromun ha indotto la remissione completa in tutti i pazienti colpiti da carcinoma basocellulare e carcinoma squamocellulare cutaneo coinvolti in uno studio di...
11/07/2025
L'Aifa ha ospitato per giornate di studio una delegazione del Ministero della Salute greco, insieme a rappresentanti della Commissione Europea e dell’OMS Europa, per approfondire i meccanismi di...
11/07/2025
L'ente regolatorio amplia la sua presenza sui social network aggiungendo agli account già attivi sugli altri media un suo profilo sulla piattaforma che nel 2024 ha vissuto un vero e proprio exploit...
11/07/2025
Per la prima volta, secondo i dati annuali pubblicati da EFPIA – la Federazione europea dell’industria e delle associazioni farmaceutiche – la Cina ha superato Stati Uniti ed Europa nel numero...
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)