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Intervista

10 Ottobre 2023

Simulazione e robotica fondamentali nella formazione dello specializzando. L’intervista a Pierpaolo Sileri

È stato sottosegretario alla Salute ai tempi del Covid, ora è tornato all’attività di chirurgo ma anche alla ricerca a tempo pieno che svolge come docente di chirurgia all’Università Vita Salute San Raffaele. Pierpaolo Sileri è oggi Chief Coloproctology and Inflammatory Bowel Disease Surgery Unit all’Ospedale San Raffaele Irccs


Simulazione e robotica fondamentali nella formazione dello specializzando. L’intervista a Pierpaolo Sileri

È stato sottosegretario alla Salute ai tempi del Covid, ora è tornato all’attività di chirurgo ma anche alla ricerca a tempo pieno che svolge come docente di chirurgia all’Università Vita Salute San Raffaele. Pierpaolo Sileri è oggi Chief Coloproctology and Inflammatory Bowel Disease Surgery Unit all’Ospedale San Raffaele Irccs dove, sottolinea a Sanità 33, si fa ricerca d’eccellenza e formazione, con percorsi didattici che attraggono sempre più giovani medici. Sull’uso delle nuove tecnologie per la formazione, Sileri ha idee chiare. «Oggi va inserita nei percorsi formativi una parte di simulazione per accelerare l’esperienza sul campo, come nell’aviazione civile. Anche nel mantenimento delle competenze non è pensabile fare a meno di simulazioni». Altra tecnologia da utilizzare è la robotica. «È entrata in chirurgia a fine anni Novanta e ora è esplosa, e offre meno fastidi e cure più veloci per i pazienti, tecniche più facilmente riproducibili, minimizzazione dei margini di errore con risultati sempre migliori nel tempo. Se, attraverso le simulazioni, usiamo nella formazione realtà aumentata, intelligenza artificiale, metaverso, si può intuire il potenziale formativo del personale sanitario del futuro».



Come si devono evolvere i modelli competenza nel Paese per cogliere l’innovazione? «Primo, non si deve aver paura dell’innovazione: è un modo diverso di offrire prestazioni che ci vengono chieste. Secondo, dal governo centrale e dalle regioni serve una governance coordinata che sappia indicare quando e come usare le tecnologie. In terzo luogo, però, se gli obiettivi del medico sono la cura e la guarigione dalla malattia, a monte c’è la formazione, standardizzata e valutata in itinere sul discente. E qui, dopo la pandemia, nella quale sono stati azzerati gli interventi in elezione, in chirurgia molti giovani colleghi si sono trovati tagliati fuori da importanti competenze», osserva Sileri. Che spiega come il percorso intrapreso all’Università San Raffaele non solo vada a migliorare la qualità della formazione ma offra più tempo per dedicarsi ad altre attività formative.

«Un recente articolo di Enrico Gherlone, Rettore dell’Università Vita Salute San Raffaele su Corsera, fa capire l’importanza di offrire attività aggiuntive di formazione. A fine percorso, il medico dovrebbe ricordarsi diverse migliaia di diagnosi e procedure. Ma è difficile ricordare tutto. Va insegnato piuttosto un processo per arrivare alla diagnosi. In merito, l’intelligenza artificiale ci può aiutare perché è in grado di reperire informazioni di rapido utilizzo. Le Università devono adeguarsi a un cambio nei metodi formativi, che comporta per i medici specializzandi l’essere non tanto discenti di lezioni “frontali” quanto partner dei percorsi di diagnosi e cura. Simulazione e robotica ci aiuteranno».

Ecco il link all’intervista: https://www.youtube.com/watch?v=4ZO4s4WMUJ8

Ludovico Baldessin

TAG: ROBOTICA

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