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18 Maggio 2023 La maggioranza degli studenti delle superiori non conosce i contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma quando informati, circa la metà ritiene che si debbano investire in ricerca e salute. Sono questi i risultati principali della ricerca 'I giovani under 20 e il Pnrr' presentati al Politecnico di Milano
La maggioranza degli studenti delle superiori non conosce i contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma quando informati, circa la metà ritiene che si debbano investire in ricerca e salute. Sono questi i risultati principali della ricerca 'I giovani under 20 e il Pnrr' presentati al Politecnico di Milano, all'evento di chiusura della terza edizione di Fattore J, il progetto di Fondazione Mondo digitale e Janssen Italia, l'azienda farmaceutica di Johnson & Johnson, nato per sensibilizzare ragazze e ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia sull'importanza di una corretta informazione scientifica e sulla scelta di comportamenti responsabili per il benessere e la salute di tutti.
Il percorso di Fattore J - spiega la farmaceutica in una nota - che ha raggiunto, a oggi, oltre 200mila giovani, attraverso incontri di formazione online e in presenza, e ha coinvolto oltre 26mila studenti delle scuole secondarie di II grado. Nel corso della giornata si sono inoltre svolte le premiazioni del contest di Fattore J 'Salute per il futuro'. Grazie al network di scuole che hanno aderito a Fattore J negli anni è stato possibile lanciare una ricerca, elaborata dal Politecnico di Milano, che ha visto la partecipazione di 460 studenti tra i 14 e 20 anni di tutta Italia sul significato del Pnrr e sulle aspettative dei giovani in merito alle priorità del piano.
Dai dati - si legge nella nota - emerge che il 70% degli studenti conosce i contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ma una volta informati, quasi il 50% lo ritiene importante per sostenere la ripresa dell'Italia e oltre il 40% sottolinea la necessità che sia utilizzato in modo responsabile. Rispetto alla destinazione degli investimenti, quasi il 50% individua come prioritarie ricerca e salute, seguono transizione ecologica, digitalizzazione, competitività e cultura. Questi valori generali restituiscono, da parte degli studenti, un atteggiamento di fiducia nella ricerca e di interesse per le sfide nell'ambito scientifico. La maggioranza ritiene che la medicina del futuro debba essere prima di tutto avanzata tecnologicamente per offrire soluzioni sempre più personalizzate ed efficaci e 'di prossimità', più capillare e in grado di garantire maggiore equità nell'accesso alle cure. In ultimo, avere una maggior disponibilità di specialisti e operatori sanitari.
Dopo aver organizzato nelle scuole di diverse città italiane tra cui Torino, Palermo, Padova, Roma un tour di 14 tappe di sensibilizzazione e di confronto con gli studenti e oltre 20 appuntamenti formativi online, l'incontro odierno a Milano - informa Janssen - rappresenta un ulteriore momento interattivo con i giovani per parlare di futuro, di nuove opportunità e di innovazione con diversi interlocutori del mondo della scuola, della ricerca scientifica e delle istituzioni. ''Negli ultimi decenni - dichiara Mario Sturion, amministratore delegato di Janssen Italia - i progressi della scienza sono diventati sempre più evidenti, in tante aree terapeutiche, e hanno portato a un miglioramento sensibile della qualità e delle aspettative di vita di milioni di pazienti, cambiando il corso di malattie fino poco tempo fa mortali. In Janssen - prosegue - siamo pronti a continuare a dialogare e collaborare con tutti gli attori del sistema, in primis con le Istituzioni, e a sviluppare partnership strategiche con diverse realtà, così da contribuire alla costruzione di un Paese in salute, attraverso l'innovazione scientifica e l'impegno nelle nuove frontiere dell'healthcare, come la medicina di precisione che garantirà grandi benefici per i pazienti e per tutto il sistema".
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