Aids
01 Dicembre 2025L’Oms, nella Giornata mondiale contro l’Aids, chiede solidarietà e investimenti in innovazione per contrastare gli effetti dei recenti tagli ai finanziamenti internazionali

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids del 1° dicembre 2025, ha chiesto a governi e partner di rafforzare la risposta globale all’Hiv attraverso un doppio binario di solidarietà e investimenti in innovazione, per contrastare gli effetti dei recenti tagli ai finanziamenti internazionali che hanno colpito servizi essenziali di prevenzione, trattamento e test.
Nel 2025, secondo l’Oms, le riduzioni improvvise dei fondi esteri hanno determinato interruzioni dei programmi community-based, inclusi quelli di profilassi pre-esposizione (PrEP) e le iniziative di riduzione del danno dedicate alle persone che usano droghe per via iniettiva. In alcuni Paesi diversi servizi sono stati ridimensionati o sospesi. L’Aids Vaccine Advocacy Coalition stima che, a ottobre 2025, 2,5 milioni di persone che utilizzavano la PrEP nel 2024 abbiano perso l’accesso ai farmaci nel 2025 a causa esclusiva dei tagli ai finanziamenti dei donatori.
Nonostante questo scenario, l’Oms sottolinea il momento di svolta rappresentato dall’introduzione del lenacapavir (Len), nuova opzione di prevenzione dell’HIV a lunga durata d’azione, somministrabile due volte l’anno. L’Organizzazione ha pubblicato nel luglio 2025 nuove linee guida che raccomandano l’uso del Len come ulteriore forma di PrEP, pensata in particolare per persone che incontrano difficoltà di aderenza o che subiscono stigma nell’accesso ai servizi sanitari.
«Con i tagli ai finanziamenti la prevenzione si sta arrestando, ma allo stesso tempo abbiamo nuove opportunità grazie a strumenti in grado di cambiare la traiettoria dell’epidemia», ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, sottolineando che l’espansione dell’accesso ai nuovi strumenti deve essere una priorità assoluta per governi e partner.
Nel 2024, i dati Oms-Unaids indicano 1,3 milioni di nuove infezioni da HIV, con una concentrazione del 49% tra le popolazioni chiave e i loro partner sessuali, tra cui lavoratrici e lavoratori del sesso, uomini che fanno sesso con uomini, donne transgender e persone che fanno uso di droghe per via iniettiva. Questi gruppi presentano un rischio di acquisizione dell’HIV da 17 a 34 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Nel mondo si stimano 40,8 milioni di persone che vivono con Hiv e 630.000 decessi correlati alla malattia.
Secondo l’Oms, rilanciare la risposta globale richiede servizi pienamente integrati nell’assistenza sanitaria primaria, un approccio basato sull’evidenza e sui diritti, il rafforzamento dei sistemi sanitari e un aumento degli investimenti nazionali, per garantire accesso equo ai servizi salvavita e proteggere le comunità più esposte.
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