Fecondazione assistita
27 Novembre 2025In Commissione Affari Sociali il sottosegretario Gemmato annuncia l’impegno del Governo a regolamentare la crioconservazione degli ovociti per finalità non mediche

Il Governo apre alla possibilità di introdurre una normativa specifica sulla crioconservazione degli ovociti per finalità non mediche, pratica conosciuta come social freezing. Lo ha riferito in Commissione Affari Sociali il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, rispondendo a un’interrogazione della deputata Carmen Di Lauro. L’annuncio arriva in un contesto di crescita costante della domanda, monitorata dall’Istituto Superiore di Sanità dal 2014.
Attualmente la crioconservazione degli ovociti non è disciplinata dalla legge 40 del 2004, che regola la procreazione medicalmente assistita e si concentra sulle coppie infertili o con indicazioni mediche. «Dal 2014 questo procedimento non è disciplinato dalla normativa vigente», ha ricordato Gemmato, ribadendo l’impegno del Governo a «valutare ogni misura utile, anche di carattere normativo, atta a definire la materia in modo specifico».
Secondo i dati presentati dal sottosegretario, negli ultimi dieci anni il social freezing ha registrato una crescita significativa. I cicli eseguiti sono passati dai 113 del 2014 agli 802 del 2023, con un aumento di oltre sette volte. Nello stesso periodo, i centri che hanno inviato volontariamente i dati al Registro nazionale PMA sono aumentati da 25 a 72. Il monitoraggio ISS è basato sulle comunicazioni dei centri autorizzati e confluisce nella Relazione annuale al Parlamento prevista dalla legge 40.
Nella risposta in Commissione, Gemmato ha richiamato anche le linee guida pubblicate nel 2024, secondo cui la preservazione della fertilità femminile è indicata per motivi medici, tra cui cause oncologiche, genetiche, autoimmuni, endocrine, chirurgiche ed ematologiche. Resta invece priva di disciplina specifica la conservazione degli ovociti per motivazioni non cliniche.
L’apertura del Governo è stata accolta positivamente dalle forze politiche che hanno promosso iniziative legislative in materia. La deputata Di Lauro, che ha presentato una proposta di legge per garantire la gratuità del servizio per le donne tra i 25 e i 39 anni, ha chiesto di integrare la raccolta dei dati anche con le informazioni provenienti dalle strutture private. «È arrivato il momento di rendere la preservazione della fertilità un diritto per tutte le donne», ha dichiarato.
Anche la deputata Giovanna Iacono, firmataria della proposta del Partito Democratico, ha valutato positivamente l’apertura dell’Esecutivo, definendo la regolamentazione del social freezing un elemento utile a garantire «percorsi sicuri, accessibili e liberi» e a offrire alle donne «la possibilità di scegliere e autodeterminarsi».
Gemmato ha ricordato che i dati 2023 del Registro nazionale PMA sono in corso di pubblicazione e che quelli relativi al 2024 sono attualmente in fase di raccolta ed elaborazione. La definizione di un quadro normativo esplicito rappresenta, secondo il sottosegretario, l’obiettivo dell’azione del Governo su un fenomeno in crescita e ancora privo di regolamentazione dedicata.
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