Diabete
04 Novembre 2025La Relazione 2024 conferma la diffusione stabile ma elevata del diabete, il gradiente Nord-Sud e l’aumento di obesità e sedentarietà

Secondo la Relazione 2024 sulla Legge 115/1987, in Italia vivono circa 4 milioni di persone con diabete noto, pari al 6,2% della popolazione, con un trend in aumento negli ultimi anni. A queste si aggiungono 1,5 milioni di casi non diagnosticati. La prevalenza cresce con l’età, fino al 20% tra gli over 75, ed è maggiore tra gli uomini (6,9%) rispetto alle donne (5,7%).
La distribuzione è fortemente condizionata da fattori territoriali e sociali: le Regioni del Sud registrano una prevalenza del 7,9%, contro il 5,5% del Nord-Est. Il diabete risulta inoltre tre volte più frequente tra chi ha basso livello d’istruzione o difficoltà economiche.
Tra i principali fattori di rischio, la sedentarietà e l’eccesso ponderale restano in primo piano. Nel 2023 il 46,3% degli adulti era in sovrappeso e l’11,8% obeso, con valori più alti negli uomini e nel Mezzogiorno. Nei bambini di 8-9 anni (sorveglianza OKkio alla Salute 2023), il sovrappeso riguarda il 19% e l’obesità il 9,8%, con tendenza alla stabilizzazione ma differenze marcate tra Nord e Sud. Anche tra gli adolescenti (studio HBSC 2022) si osservano abitudini alimentari scorrette, consumo ridotto di frutta e verdura e insufficiente attività fisica quotidiana.
La Relazione dedica ampio spazio alle azioni di prevenzione e promozione della salute, richiamando la necessità di un approccio integrato (“Health in all policies”) che coinvolga scuola, comunità e sanità territoriale. La Legge 130/2023, che introduce gli screening pediatrici per diabete tipo 1 e celiachia, viene indicata come esempio di politica di prevenzione precoce.
Sul fronte economico, la spesa pubblica per i farmaci antidiabetici ha raggiunto 1,45 miliardi di euro nel 2023 (+7,6% rispetto al 2022). L’aumento è attribuito soprattutto all’espansione delle terapie con GLP-1 e gliflozine, a fronte di una lieve contrazione nell’uso delle insuline combinate.
Il documento richiama infine la necessità di rafforzare la rete diabetologica territoriale e di integrare gli interventi previsti dal Piano nazionale della prevenzione e dal Piano sulla malattia diabetica, puntando su stili di vita sani, diagnosi precoce e gestione proattiva della cronicità.
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