Salute urbana
03 Novembre 2025Aggiornato il documento promosso da Health City Institute e Anci: obiettivo rendere la salute un pilastro delle politiche urbane e ridurre le disuguaglianze sociali e ambientali

In occasione del World Cities Day e della Giornata nazionale sulla salute nelle città come bene comune, è stata presentata e firmata presso la sede dell’Anci la nuova edizione del “Manifesto sulla salute nelle città bene comune 2025”, promossa da Health City Institute insieme a numerose istituzioni, società scientifiche e associazioni.
L’iniziativa punta a integrare urbanistica, salute pubblica e benessere sociale, promuovendo politiche urbane che rendano la salute un bene comune, influenzato da ambiente, società, economia e cultura.
“Il Manifesto rappresenta un punto di svolta culturale e politico – ha dichiarato Federico Serra, presidente di Health City Institute – e ha contribuito a diffondere il concetto di Urban Health, inteso come la disciplina che studia come le condizioni urbane influenzano la salute e come le politiche sanitarie possano rendere le città più inclusive e sostenibili”.
Tra i risultati più significativi dell’iniziativa figura la nascita della figura dell’Health City Manager, oggi riconosciuta come best practice internazionale e riferimento per le amministrazioni locali nella governance integrata della salute.
Il Manifesto aggiornato amplia le priorità d’azione: promozione dell’attività fisica e dello sport urbano, valorizzazione delle reti di prossimità, attenzione alla salute mentale, digitalizzazione e uso etico dell’intelligenza artificiale, fino alla creazione di Osservatori permanenti e network tra città e comunità scientifiche.
Nel corso dell’incontro, esponenti istituzionali hanno ribadito la necessità di una strategia condivisa per città più sane e inclusive.
Per Roberto Pella, vicepresidente Anci, l”a promozione della salute nelle città è una responsabilità condivisa: serve un approccio multidisciplinare che rafforzi la consapevolezza collettiva”.
Il senatore Mario Occhiuto ha sottolineato che “le politiche urbane devono diventare una forma di medicina preventiva”, mentre la senatrice Daniela Sbrollini ha ricordato l’importanza di inserire l’attività fisica nella prescrizione medica come strumento di prevenzione.
Secondo Andrea Lenzi, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, “la crescente urbanizzazione impone di ripensare i modelli di sviluppo, perché la salute sarà uno dei principali fattori di sostenibilità delle città”.
Per Monsignor Vincenzo Paglia, presidente dell’Osservatorio sulla salute bene comune, “la salute è un bene comune di tutti e richiede un movimento culturale e sanitario fondato sulla cura reciproca”.
Infine, Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio sulla salute bene comune, ha ricordato che “riconoscere la salute come bene comune significa farne un pilastro della dignità umana e della giustizia sociale”.
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