Governo e Parlamento
19 Aprile 2024Le patologie cardiovascolari rappresentano tuttora una priorità per la sanità pubblica, “colpiscono milioni di pazienti e sono ancora in cima alla top ten delle patologie gravi nel nostro Paese e nel mondo. Occorre agire sinergicamente per abbassare il rischio di insorgenza
Le patologie cardiovascolari rappresentano tuttora una priorità per la sanità pubblica, “colpiscono milioni di pazienti e sono ancora in cima alla top ten delle patologie gravi nel nostro Paese e nel mondo. Occorre agire sinergicamente per abbassare il rischio di insorgenza. Prevenzione, screening, corretti stili di vita, che - non mi stancherò mai di ripeterlo - sono alla base del nostro essere in salute, ma anche, dunque, la riabilitazione”. È quanto dichiara Beatrice Lorenzin, senatrice e già Ministro della Salute, a margine del convegno "Prevenzione e riabilitazione per la salute cardiovascolare", organizzato in Senato dall’Associazione Italiana per la Prevenzione e Riabilitazione Cardiovascolare (ITACARE-P) e da Summeet, società leader nell'organizzazione di eventi di formazione a carattere scientifico.
Per Lorenzin, “dobbiamo garantire a chiunque sia stato male di avere la possibilità di essere riabilitato e di tornare subito operativo e ad una vita normale. Dovremmo investire di più in prevenzione in modo uniforme su tutto il territorio nazionale: risparmieremmo moltissime risorse pubbliche. Purtroppo, la spesa in prevenzione è ancora troppo bassa”. Nel corso dell’evento è intervenuto anche il Viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto che si è soffermato sul tema della responsabilità medica. “È fondamentale il confronto continuo tra istituzioni, che scrivono le leggi, e le società scientifiche che danno al legislatore quei supporti necessari per poter ben legiferare. Noi stiamo riscrivendo le regole della responsabilità medica, spingendo verso un adempimento premiale che metta il medico, che è adempiente, che ha rispettato, cioè, tutti i parametri di correttezza comportamentale, nelle condizioni di avere una riduzione dell’area del penalmente rilevante, vedendo limitato il rischio di responsabilità penale alla sola colpa grave”, ha sostenuto.
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