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27 Aprile 2023

Farmaci, Efpia: riforma Ue impraticabile e destinata a fallire

La riforma della legislazione farmaceutica dell'Ue, presentata dalla Commissione europea, pur rappresentando "un'importante pietra miliare" per l'impegno di Ue, Stati membri e industria "a migliorare l'accesso ai medicinali e ai vaccini e rilanciare la scienza e l'innovazione in Europa", rischia di sabotare l'industria europea delle scienze della vita


Farmaci, Efpia: riforma Ue impraticabile e destinata a fallire

La riforma della legislazione farmaceutica dell'Ue, presentata dalla Commissione europea, pur rappresentando "un'importante pietra miliare" per l'impegno di Ue, Stati membri e industria "a migliorare l'accesso ai medicinali e ai vaccini e rilanciare la scienza e l'innovazione in Europa", "rischia di sabotare l'industria europea delle scienze della vita, allontanando i pazienti europei da un'assistenza sanitaria all'avanguardia". Così la Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (Efpia), commenta la riforma definendola, per alcuni versi, "impraticabile e destinata a fallire".

"Fin dall'inizio - afferma il direttore generale Nathalie Moll - l'Efpia, le aziende e le associazioni che ne fanno parte hanno sostenuto gli obiettivi della strategia farmaceutica dell'Ue: fornire un accesso più rapido ed equo ai medicinali, evitare e mitigare le carenze e garantire che l'Europa possa essere un leader mondiale nell'innovazione medica. Sfortunatamente, le proposte di riforma presentate oggi indeboliscono la ricerca e lo sviluppo in Europa senza affrontare l'accesso ai farmaci per i pazienti".

"L'approccio definito nella legislazione farmaceutica, che penalizza l'innovazione se un farmaco non è disponibile in tutti gli Stati membri entro due anni è fondamentalmente sbagliato - denuncia Moll – e rappresenta un obiettivo impossibile per le aziende. È noto che la stragrande maggioranza dei ritardi nell'accesso ai nuovi farmaci si verifica dopo che l'azienda ha presentato la domanda per la determinazione dei prezzi e dei rimborsi ed è in attesa di una decisione, in modo che il nuovo trattamento possa essere messo a disposizione dei pazienti. Per risolvere la variabilità nell'accesso ai nuovi farmaci nell'Ue è necessario che tutti i partner si mettano urgentemente attorno a un tavolo e affrontino i problemi reali, piuttosto che una legislazione a livello europeo impraticabile e destinata a fallire".
"Nei prossimi mesi - conclude Moll - ci impegniamo a collaborare con i membri del Parlamento europeo, del Consiglio e di altre parti interessate per garantire che la riforma della legislazione farmaceutica e il pacchetto brevetti soddisfino le esigenze dei pazienti, dei nostri sistemi sanitari, degli Stati membri e del settore europeo delle scienze della vita. Se non verranno apportate modifiche, l'eredità per l'Europa sarà quella di diventare semplice consumatrice dell'innovazione medica di altre regioni del mondo e che i pazienti europei aspetteranno più a lungo che mai i più recenti progressi nelle cure".

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