sanità
09 Febbraio 2023 Il primo “EU Cancer Country Profiles 2023”, il registro europeo delle disuguaglianze sui tumori presentato pochi giorni fa dalla Commissione Europea e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), ha rivelato preoccupanti disparità nella mortalità per cancro tra i vari Stati membri
Il primo “EU Cancer Country Profiles 2023”, il registro europeo delle disuguaglianze sui tumori presentato pochi giorni fa dalla Commissione Europea e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), ha rivelato preoccupanti disparità nella mortalità per cancro tra i vari Stati membri.
Il “EU Cancer Country Profiles 2023” è un'iniziativa faro del piano europeo di lotta contro i tumori della Commissione Europea e fornisce dati solidi e affidabili sulla prevenzione, la cura del cancro per identificare le tendenze, disparità e disuguaglianze tra Stati membri e regioni. I profili nazionali identificano i punti di forza, le sfide e le aree di azione specifiche per ciascuno dei 27 Stati membri dell'UE, Islanda e Norvegia, per guidare gli investimenti e gli interventi a livello dell'UE, nazionale e regionale, nell'ambito del piano europeo di lotta contro il cancro.
In sintesi, i risultati hanno evidenziato significative differenze all’interno degli Stati membri, tra diversi sessi e gruppi socioeconomici. Le disparità maggiori si riscontrano nei paesi baltici, in Portogallo e in Spagna, con fattori di rischio attribuibili a diete errate, fumo e consumo di alcol. I paesi nordici - Norvegia, Islanda e Irlanda - mostrano differenze di genere relativamente minori. Inoltre, esistono anche grandi disuguaglianze socioeconomiche nella mortalità correlata al cancro in base al livello di istruzione e reddito. I fattori di rischio generali tendono ad essere maggiori nel genere maschile e nei gruppi a basso reddito e con bassi livelli di istruzione. Il risultato è che la mortalità correlata al cancro è fino a 2,5 volte superiore negli uomini con un basso livello di istruzione, rispetto a quelli con un alto livello di istruzione. Altri risultati hanno mostrato che il cancro, che rappresenta il 26% di tutti i decessi nel blocco UE, è la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. In totale, circa 1,2 milioni di persone sono morte di cancro negli Stati membri, dove la patologia tumorale peggiore rimane il cancro ai polmoni. In più, i profili hanno rivelato che gli Stati membri hanno speso quasi 170 miliardi di euro per la cura dei tumori nel 2018. Nel complesso, la spesa per la prevenzione è aumentata, ma ammonta ancora a soli 3,4 miliardi di euro rispetto tutta la spesa sanitaria complessiva.
E per l’Italia? Dal registro si stima che nel 2020 il 6% della popolazione italiana è affetta da tumore, con una incidenza e mortalità inferiore rispetto alla media UE. Inoltre, si evidenzia un graduale declino nei decessi. Negli uomini risulta una incidenza della patologia tumorale superiore e minori probabilità di guarigione rispetto al genere femminile, ma anche un più rapido calo del tasso di mortalità. Il paese ottiene buoni risultati rispetto alcuni fattori di rischio (fumo e alcol), ma con profonde differenze fra regioni. Per quel che riguarda la prevenzione i programmi di screening dei tumori alla mammella, del collo dell’utero e del colon-retto sono attuati in tutto il territorio nazionale, con tassi di partecipazione vicini alla media UE. Anche in questo caso si registrano disuguaglianze tra regioni, nonché in base al reddito e all’istruzione. Infine, l’Italia registra buoni risultati per quando riguarda gli indicatori di qualità delle cure oncologiche, con tassi di sopravvivenza leggermente maggiori rispetto alla media UE. Risulta anche che la pandemia ha gravemente ostacolato la prevenzione in generale e la cura dei tumori, ma ha anche evidenziato l’importanza degli investimenti compiuti nell’assistenza domiciliare per ridurre la disparità nell’accesso ai trattamenti.
Secondo l’OCSE ci sono diversi modi per migliorare la situazione nel blocco dell’Unione Europea, a partire dalla prevenzione e dalla promozione di stili di vita più sani, seguite da un miglior accesso alla diagnosi precoce e dal miglioramento delle cure oncologiche. La situazione per Paese sarà monitorata annualmente, al fine di avere una panoramica periodica dell'evoluzione della situazione. Il registro consentirà di combattere le disuguaglianze in Europa e di stabilire priorità in termini di investimenti in base ai risultati ottenuti.
https://www.oecd.org/health/eu-cancer-profiles.htm
Cristoforo Zervos
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