Oms
22 Gennaio 2025L’addio del presidente americano Donald Trump all’Organizzazione mondiale della sanità preoccupa l'Europa anche per gli effetti che avrà sulla cooperazione globale nel settore sanitario, e critiche sono arrivate anche dalla Cina
L’addio del presidente americano Donald Trump all’Organizzazione mondiale della sanità preoccupa l'Europa anche per gli effetti che avrà sulla cooperazione globale nel settore sanitario, e critiche sono arrivate anche dalla Cina secondo cui il ruolo dell'Oms andrebbe rafforzato e non indebolito.
"Se vogliamo essere resilienti alle minacce globali per la salute, dobbiamo avere una cooperazione globale nel settore sanitario. Vediamo con preoccupazione l'annuncio del ritiro dall'Oms e confidiamo che l'amministrazione statunitense considererà tutto questo prima del ritiro formale", commenta una portavoce della Commissione Ue. Nell'ordine esecutivo pubblicato sul sito della Casa Bianca - che ripristina lo status quo del luglio 2020, quando già una prima volta il presidente Trump aveva disposto il ritiro dall'Oms - gli Usa indicano tra le ragioni dell'uscita anche i costi eccessivi e "sproporzionati": "L'Oms continua a chiedere pagamenti ingiustamente onerosi dagli Stati Uniti, di gran lunga sproporzionati rispetto ai pagamenti fissi di altri Paesi. La Cina, con una popolazione di 1,4 miliardi di persone - si sottolinea - ha il 300% della popolazione degli Stati Uniti, ma contribuisce quasi il 90% in meno all'Oms". Sotto accusa anche la "cattiva gestione" della pandemia di Covid-19. Pronta la replica del portavoce del ministro degli Esteri cinese Guo Jiakun: "Il ruolo dell'Oms deve essere solo rafforzato e non indebolito e la Cina continuerà a sostenere l'Oms nell'assumere le sue responsabilità".
Con l’uscita di scena Usa, lo scenario futuro vede ora due soggetti privati - la Bill and Melinda Gates Foundation e la Gavi Alliance (Global Alliance for Vaccines and Immunisation) - diventare i principali finanziatori dell'Oms. L'Italia, con circa 70 milioni è al 19mo posto. Proprio giovedì scorso il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus aveva rivolto un appello alla comunità internazionale con una richiesta di 1,5 miliardi di risorse aggiuntive per rispondere alle crisi sanitarie senza precedenti.
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