Malaria
13 Gennaio 2025La prequalificazione del test rappresenta un importante traguardo nel trattamento sicuro ed efficace della malaria da P. vivax e ribadisce l’impegno dell’OMS a garantire un accesso equo a soluzioni salvavita in tutto il mondo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dato il suo ok alla prequalifica del primo test diagnostico per la carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), un passo cruciale per garantire trattamenti sicuri contro la malaria da Plasmodium vivax (P. vivax). Questa innovazione consente di somministrare con sicurezza le terapie raccomandate dall’OMS per prevenire le recidive di questa infezione malarica.
Questa prequalificazione arriva poco dopo l’approvazione, a inizio dicembre, di due nuovi farmaci a base di tafenoquina per il trattamento delle recidive di malaria da P. vivax, inclusi nelle linee guida aggiornate dell’OMS pubblicate a fine novembre.
La prequalificazione del test rappresenta un importante traguardo nel trattamento sicuro ed efficace della malaria da P. vivax e ribadisce l’impegno dell’OMS a garantire un accesso equo a soluzioni salvavita in tutto il mondo.
Una sfida globale: la malaria da P. vivax e la carenza di G6PD
La malaria da P. vivax è endemica in tutte le regioni dell’OMS, ad eccezione dell’Europa, con circa 9,2 milioni di casi clinici stimati nel 2023, causando circa 500.000 morti, la maggior parte delle quali riguarda bambini.
La carenza di G6PD, una condizione genetica che colpisce oltre 500 milioni di persone, con molti individui che non sono consapevoli di avere questa carenza, solitamente asintomatica. Tuttavia, alcuni farmaci utilizzati per prevenire le recidive da malaria P. vivax possono provocare emolisi acuta (distruzione dei globuli rossi) in questi pazienti. Senza test affidabili e accessibili per la G6PD, è difficile garantire trattamenti sicuri, limitando l’uso diffuso di terapie efficaci.
Un dispositivo diagnostico innovativo
Il sistema diagnostico STANDARD G6PD, prodotto dalla SD Biosensor, Inc., offre una soluzione semi-quantitativa per misurare l’attività dell’enzima G6PD nel sangue intero, prelevato da capillari o vene. Il dispositivo, utilizzabile sia in laboratorio che in ambienti non attrezzati, funziona con l’analizzatore portatile STANDARD G6PD e fornisce risultati in pochi minuti.
Questo strumento diagnostico consente ai medici di distinguere accuratamente i pazienti con livelli di attività della G6PD sopra o sotto la norma, informando le decisioni cliniche sui regimi terapeutici più appropriati, tra cui dosi basse o alte di primaquina e una singola dose di tafenoquina.
L’importanza del nuovo test
L’introduzione di questo test diagnostico rappresenta un passo cruciale nella lotta contro la malaria, garantendo cure sicure ed efficaci e riducendo le barriere all’accesso globale alle terapie. “La prequalifica di questo test aiuterà i paesi a migliorare l’accesso a test di qualità certificata, permettendo trattamenti e prevenzione sicuri ed efficaci per questo tipo di malaria recidivante”, ha dichiarato la Dott.ssa Yukiko Nakatani, Assistant Director-General for Access to Medicines and Health Products dell’OMS. Che incoraggia la presentazione di ulteriori prodotti di questo tipo.
Anche il Dott. Daniel Ngamije Madandi, Direttore del Programma Globale per la Malaria dell’OMS, ha sottolineato l’importanza del test:
“Una maggiore disponibilità di questo strumento può rafforzare la risposta globale alla malaria, riducendo il numero di infezioni da P. vivax dovute a recidive e, di conseguenza, la trasmissione”.
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