Congresso Ash
13 Dicembre 2024Al 66° Congresso Annuale della Società Americana di Ematologia (ASH) sono stati presentati nuovi dati che sottolineano l'efficacia delle terapie a base di isatuximab nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi

Al 66° Congresso Annuale della Società Americana di Ematologia (ASH) sono stati presentati nuovi dati che sottolineano l'efficacia delle terapie a base di isatuximab nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi (NDMM). Isatuximab è un anticorpo monoclonale (MoAb) che mira al CD38, una proteina presente sulla superficie delle cellule del mieloma multiplo. Il legame di isatuximab al CD38 induce vari meccanismi di azione: la citotossicità diretta tramite l'induzione dell'apoptosi, la citotossicità indiretta attraverso l'attivazione della citotossicità cellulare dipendente dagli anticorpi (ADCC) e della fagocitosi cellulare dipendente dagli anticorpi (ADCP), e l'inibizione dell'attività enzimatica del CD38.
Le analisi dello studio di fase 3 IMROZ hanno evidenziato tassi di negatività della malattia minima residua (MRD) significativamente più elevati con isatuximab-VRd (Bortezomib, Lenalidomide e Desametasone) rispetto al solo VRd nei pazienti non eleggibili al trapianto. Inoltre, lo studio GMMG-HD7 ha dimostrato un beneficio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione (PFS) nei pazienti NDMM eleggibili al trapianto trattati con isatuximab-RVd. Questi risultati suggeriscono un beneficio clinico sostanziale e duraturo, supportando l'uso di isatuximab come componente chiave nelle terapie di prima linea per il mieloma multiplo. Secondo Dietmar Berger, Chief Medical Officer e Global Head of Development di Sanofi, «Questi risultati di studi chiave che hanno valutato le combinazioni di isatuximab rafforzano ulteriormente la nostra fiducia in questa strategia e dimostrano il potenziale beneficio di isatuximab come colonna portante del trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi, indipendentemente dall’eleggibilità al trapianto».
Benefici di exa-cel nelle malattie ematologiche ereditarie
Durante il congresso, Vertex Pharmaceuticals ha annunciato i dati a lungo termine sull'efficacia di exagamglogene autotemcel (exa-cel), la prima terapia di editing genetico basata su CRISPR/Cas9, per i pazienti con anemia falciforme e beta-talassemia trasfusione-dipendente (TDT). Exa-cel è una terapia cellulare non virale che utilizza la tecnologia CRISPR/Cas9 per modificare geneticamente le cellule staminali ematopoietiche (CD34+) del paziente. Questa modifica genetica riduce l'espressione del gene BCL11A nelle cellule progenitrici eritroidi, portando alla produzione di alti livelli di emoglobina fetale (HbF). L'aumento di HbF riduce la concentrazione di emoglobina S (HbS) nelle cellule rosse del sangue, prevenendo la loro deformazione in cellule a forma di falce. Nei pazienti affetti da anemia falciforme, il 93% è risultato libero da crisi vaso-occlusive (VOC) per almeno 12 mesi consecutivi, mentre nel caso della beta-talassemia, il 98% dei pazienti ha raggiunto l'indipendenza dalle trasfusioni per almeno 12 mesi. Franco Locatelli, Professore di Pediatria presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha dichiarato: «Con un follow-up mediano di circa tre anni, vi è una forte evidenza della durata sostenuta nel tempo degli effetti benefici dopo il trattamento con exa-cel». Questi risultati confermano il potenziale di exa-cel nel migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, riducendo o eliminando la necessità di trasfusioni e crisi dolorose.
Risultati di ZUMA-5 con axicabtagene ciloleucel nei linfomi non-Hodgkin
Una nuova analisi a cinque anni dello studio ZUMA-5 ha dimostrato che i pazienti con linfoma follicolare (FL) o linfoma della zona marginale (MZL) trattati con axicabtagene ciloleucel continuano a mostrare risposte durature e una sopravvivenza a lungo termine. Axicabtagene ciloleucel è una terapia con cellule T con recettore chimerico antigenico (CAR-T). Le cellule T del paziente vengono geneticamente modificate per esprimere un recettore CAR che riconosce e si lega alla proteina CD19 sulla superficie delle cellule B. Una volta legato alla CD19, le cellule CAR-T vengono attivate e rilasciano citochine infiammatorie e chemochine, che portano all'eliminazione delle cellule bersaglio. Il tasso di risposta completa (CR) è stato del 75%, con una durata mediana della risposta di oltre cinque anni. Il dottor Sattva S. Neelapu, dell'Università del Texas MD Anderson Cancer Center, ha affermato: «Questi risultati dimostrano il continuo beneficio clinico duraturo e il profilo di sicurezza a lungo termine di axicabtagene ciloleucel, offrendo la speranza di una possibile cura per questi linfomi difficili da trattare». Non sono emersi nuovi segnali di sicurezza legati ad axicabtagene ciloleucel durante l'analisi a cinque anni, confermando ulteriormente il suo potenziale come terapia efficace e sicura.
Durata della risposta di brexucabtagene autoleucel nei linfomi e nelle leucemie
I dati presentati sul brexucabtagene autoleucel hanno evidenziato un’efficacia duratura nei pazienti con linfoma mantellare recidivato/refrattario (R/R MCL) e leucemia linfoblastica acuta (R/R B-ALL). Brexucabtagene autoleucel è anch'essa una terapia CAR-T in cui le cellule T del paziente vengono modificate geneticamente per esprimere un recettore CAR anti-CD19. Questo recettore si lega alla proteina CD19 presente sulle cellule B maligne e normali. L'interazione con la CD19 attiva le cellule T, che proliferano e acquisiscono funzioni effettrici, portando alla distruzione delle cellule bersaglio. Lo studio ZUMA-2 ha dimostrato tassi di risposta completa del 73% nei pazienti con MCL non trattati precedentemente con inibitori della tirosin-chinasi di Bruton (BTKi), con una sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di oltre cinque anni per i pazienti trattati. Secondo il dottor Tom van Meerten, dell'University Medical Center Groningen, «i pazienti con linfoma mantellare recidivato/refrattario ad alto rischio hanno esiti negativi, quindi è incoraggiante vedere risultati positivi anche in persone che non sono state trattate con BTKi. Il tasso di risposta globale elevato, le risposte complete e il beneficio duraturo dimostrati indicano che brexucabtagene autoleucel può essere utilizzato nelle fasi iniziali del trattamento».
Axicabtagene ciloleucel: miglioramento degli esiti nel linfoma a grandi cellule B
Ulteriori analisi su axicabtagene ciloleucel hanno mostrato risultati positivi nel trattamento di pazienti con linfoma a grandi cellule B recidivante/refrattario (R/R LBCL), confermando un miglioramento della sopravvivenza globale e della qualità della vita. La riduzione dell'incidenza e della durata della sindrome da rilascio di citochine (CRS) e delle tossicità neurologiche riflette una gestione sempre più efficace delle terapie a base di cellule CAR-T. Secondo Dominique Tonelli, VP, Global Head of Medical Affairs di Kite, «studiando i risultati nel mondo reale, dimostriamo costantemente che i pazienti trattati con axicabtagene ciloleucel hanno l'opportunità di vivere più a lungo». I dati real-world hanno anche mostrato un miglioramento nella gestione della CRS e delle tossicità neurologiche, con una riduzione del loro tasso di incidenza, gravità e durata.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
07/11/2025
La soluzione utilizza l’intelligenza artificiale per supportare la relazione medico-paziente e personalizzare il percorso assistenziale
07/11/2025
In occasione della Giornata Mondiale del Diabete 2025, torna la campagna di sensibilizzazione dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) “Con il diabete vacciniAMOci”
07/11/2025
Martedì 11 novembre, presso la sala “Caduti di Nassirya” di Piazza Madama 11 a Roma, si terrà l’evento “L’emicrania nei LEA: scelta di civiltà, sanitaria e sociale”, promosso dalla...
07/11/2025
Presso il Teatro Totò, istituzioni, professioni sanitarie e rappresentanti del mondo sociale si riuniranno per un confronto ad ampio raggio sui diritti della persona e il futuro delle politiche di...
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)