Obesità
09 Dicembre 2024Tirzepatide, farmaco innovativo indicato per il trattamento dell'obesità, del sovrappeso in presenza di almeno una comorbidità e del diabete tipo 2 ha dimostrato una perdita relativa di peso superiore del 47% rispetto a semaglutide. Lo annuncia Eli Lilly and Company, riportando i risultati del trial clinico di fase 3b Surmount -5
Tirzepatide, farmaco innovativo indicato per il trattamento dell'obesità, del sovrappeso in presenza di almeno una comorbidità e del diabete tipo 2 - disponibile sul mercato italiano su prescrizione medica - ha dimostrato una perdita relativa di peso superiore del 47% rispetto a semaglutide. Lo annuncia in una nota Eli Lilly and Company, riportando i risultati del trial clinico di fase 3b Surmount -5, che mostrano come, in pazienti adulti affetti da obesità o sovrappeso, con almeno una condizione medica correlata al peso e senza diabete, in media tirzepatide, un doppio agonista dei recettori Gip e Glp-1, ha portato a una riduzione del peso corporeo del 20,2% rispetto al 13,7% ottenuto con semaglutide, mono agonista del recettore Glp-1. Inoltre, alla 72sima settimana, tirzepatide ha superato semaglutide sia sull'endpoint primario che su tutti i 5 endpoint.
"Tirzepatide e semaglutide hanno già espresso la loro efficacia nei rispettivi studi cardine dai quali era emersa una maggiore efficacia di tirzepatide piuttosto significativa, di circa 6-7 punti percentuali - ha dichiarato Paolo Sbraccia, professore ordinario di Medicina interna, dipartimento Medicina dei sistemi, Università di Roma Tor Vergata e direttore Uoc Medicina interna e Centro medico obesità, Policlinico Tor Vergata - Lo studio head to head Surmount-5 ora conferma la supremazia di tirzepatide, la cui media di riduzione ponderale si attesta ad oltre il 20% versus il 13% con semaglutide, un distanziamento anche maggiore di quello che si potrebbe ottenere dalla comparazione dei due studi separati. Un dato molto positivo per l'efficacia di tirzepatide, sovrapponibile a quello della chirurgia bariatrica, intervento molto invasivo e a rischio di effetti collaterali importanti. Inoltre, tirzepatide di per sé ha anche altri effetti positivi, oltre alla perdita di peso, su diversi outcome cardiovascolari, metabolici, osteoarticolari. È noto che la malattia obesità porta con sé un numero cospicuo di complicanze dovute all'accumulo eccessivo o disfunzionale del tessuto adiposo, che riduce non solo la qualità della vita, ma anche l'aspettativa di vita. Pertanto, un farmaco come tirzepatide, che è più efficace nel ridurre il peso a livello ipotalamico, consente di raggiungere una riduzione ponderale target molto vicina a quella che si vuole ottenere per ridurre il rischio o addirittura portare a remissione le complicanze dell'obesità. I dati di Surmount-5 non possono che farci piacere, perché potremo curare meglio i nostri pazienti che da questa molecola ricaveranno un netto beneficio".
In un endpoint secondario - prosegue la nota - il 31,6% delle persone che assumevano tirzepatide ha raggiunto almeno il 25% di perdita di peso corporeo, rispetto al 16,1% di quelle che assumevano il mono agonista del recettore Glp-1. Il profilo di sicurezza complessivo di tirzepatide nello studio Surmount-5 era simile a quello riportato precedentemente negli studi Surmount. Gli eventi avversi più comunemente segnalati per entrambi i farmaci, tirzepatide e semaglutide, erano di natura gastrointestinale e generalmente di gravità lieve o moderata.
Tirzepatide è il primo farmaco, e ad oggi l'unico, di una nuova classe terapeutica che attiva sia i recettori ormonali del Gip (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) sia quelli del Glp-1 (peptide glucagone-simile-1). Legando entrambi i recettori, aumenta la secrezione d'insulina a livello pancreatico, la sensibilità insulinica e riduce l'assunzione di cibo. Ma ciò che differenzia tirzepatide è l'agonismo recettoriale del Gip, che agisce su meccanismi correlati al peso: ha azioni benefiche a livello del tessuto adiposo, riduce l'introito calorico e il senso di nausea.
Lilly continuerà a valutare i risultati dello studio Surmount-5, che saranno pubblicati su una rivista scientifica peer-reviewed e presentati a un congresso medico il prossimo anno.
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