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17 Ottobre 2024

Anziani, la vaccinazione per virus respiratori è un investimento

In Italia si stimano ogni anno circa  290.000 casi di infezione respiratoria acuta da Vrs negli over-60 


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Degli oltre 18 milioni di 'over  60' eleggibili alla vaccinazione antinfluenzale e anti-Covid-19, lo  scorso anno si è vaccinato rispettivamente solo il 47% e il 18%, a  dispetto di una copertura minima raccomandata del 75%. Sottoutilizzata anche la vaccinazione per proteggersi dalla polmonite pneumococcica,  cui ha aderito poco più del 25% degli oltre 750mila 65enni ai quali  viene raccomandata e offerta gratuitamente dal Servizio sanitario  nazionale. Eppure, per gli over 65, lo pneumococco risulta la causa  più comune di polmonite, con una letalità del 20-40%. Preoccupa poi il Virus respiratorio sinciziale (Vrs), tra le infezioni che nella  precedente stagione invernale hanno avuto un maggior impatto sugli  anziani e i pazienti cronici, nei quali rappresenta la seconda causa  più comune di polmonite virale. In Italia si stimano ogni anno circa  290.000 casi di infezione respiratoria acuta da Vrs negli over-60 che  causano oltre 25mila ricoveri e circa 2mila decessi intra ospedalieri.

Con l'autunno in arrivo che apre le porte ai virus respiratori e  previsioni di una stagione influenzale particolarmente intensa, Italia Longeva ha lanciato un appello sulla necessità di fare rete e  moltiplicare gli sforzi per promuovere una più ampia adesione alla  vaccinazione da parte dei soggetti più vulnerabili, per i quali le  infezioni respiratorie rappresentano una grave minaccia di salute. Lo ha fatto nel corso del convegno che ha riunito a Roma istituzioni,  professionisti ed esperti sanitari per condividere evidenze, strategie e best practice per la  "Prioritizzazione della prevenzione vaccinale contro le patologie  respiratorie nell'anziano e nel fragile". I numeri parlano chiaro. Degli oltre 18 milioni di 'over  60' eleggibili alla vaccinazione antinfluenzale e anti-Covid-19, lo  scorso anno si è vaccinato rispettivamente solo il 47% e il 18%, a  dispetto di una copertura minima raccomandata del 75%. Sottoutilizzata anche la vaccinazione per proteggersi dalla polmonite pneumococcica,  cui ha aderito poco più del 25% degli oltre 750mila 65enni ai quali  viene raccomandata e offerta gratuitamente dal Servizio sanitario  nazionale. Eppure, per gli over 65, lo pneumococco risulta la causa  più comune di polmonite, con una letalità del 20-40%. Preoccupa poi il Virus respiratorio sinciziale (Vrs), tra le infezioni che nella  precedente stagione invernale hanno avuto un maggior impatto sugli  anziani e i pazienti cronici, nei quali rappresenta la seconda causa  più comune di polmonite virale. In Italia si stimano ogni anno circa  290.000 casi di infezione respiratoria acuta da Vrs negli over-60 che  causano oltre 25mila ricoveri e circa 2mila decessi intra ospedalieri.

Senza contare l'impatto economico sul Ssn - e  più in generale sul sistema di Welfare considerando anche i costi  previdenziali per perdita di produttività - dovuto alla mancata  vaccinazione. Una recente analisi condotta da Altems Advisory - spin  off dell'università Cattolica del Sacro Cuore ha approfondito  l'impatto che avrebbe l'aumento delle coperture su una porzione del  calendario vaccinale. Dall'analisi è emerso che il Sistema-Paese, e  quindi non solo il Ssn, potrebbe avere dei benefici in termini di  recupero di gettito fiscale fino a 500 milioni di euro, un risparmio  di costi sociali di circa 3 miliardi e un abbattimento della  produzione persa fino a 10 miliardi.

"La vaccinazione viene ancora troppo spesso sottovalutata nella  pienezza del suo valore - spiega Roberto Bernabei, presidente di  Italia Longeva - I vaccini rappresentano lo strumento di protezione  più efficace e sicuro contro le malattie respiratorie più diffuse,  impedendo che una condizione di fragilità precipiti nella disabilità.  Con l'aumento dell'aspettativa di vita e una popolazione sempre più  anziana, è necessario un cambio di paradigma che metta al centro la  prevenzione".

È "evidente - sottolinea Bernabei - come la spesa pubblica legata alla sanità debba essere interpretata come un investimento e non un costo  per il Paese. 

 Nell'ambito del suo impegno per la promozione dell'invecchiamento e  della longevità attiva, Italia Longeva ha lanciato la nuova campagna  di comunicazione sociale "La salute non va solo desiderata va difesa"  che, attraverso uno spot, lancia un monito a tutti gli anziani:  mantenersi in salute e autosufficienti nell'invecchiamento, obiettivo  raggiungibile anche grazie alla vaccinazione. La campagna è stata  realizzata con il patrocinio di Pubblicità progresso e delle Società  scientifiche di gerontologia e Geriatria (Sigg), Medicina Generale  (Simg) e Igiene (Siti).

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