Cure domiciliari
11 Novembre 2024Lo studio realizzato dall’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri dal titolo “La gestione delle patologie croniche respiratorie”
Le patologie respiratorie rappresentano in Italia la terza causa di morte per gli uomini e la quinta per le donne per prevalenza, morbilità e mortalità. Un significativo problema clinico ed economico che impatta sulla qualità di vita della popolazione, del paziente e sul bilancio della spesa pubblica sanitaria. Per un corretto bilanciamento tra sostenibilità e qualità delle cure, diviene necessario approcciare la gestione in ottica di modifica e miglioramento dell’attuale modello organizzativo, per evolvere da un sistema ospedale-centrico ad un modello avanzato di integrazione ospedale-territorio che valorizzi la prossimità e la domiciliarità. È quanto emerge dal documento “La gestione delle patologie croniche respiratorie”, realizzato dall’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), nel quale viene sviluppata un’ampia descrizione dei profili di patologia respiratoria, con indicazioni di intervento, metodologiche cliniche e prestazionali.
Si calcola che il 70-80% delle risorse sanitarie a livello mondiale verrà impiegato per il trattamento della cronicità nei prossimi anni. Le stime di proiezione della cronicità indicano che nel 2028 il numero di malati cronici salirà a 25 milioni e quello dei multicronici a 14 milioni e di conseguenza aumenteranno i costi di gestione delle patologie. Infatti, secondo la stima attuale di ISTAT la spesa in Italia per le patologie croniche è di 66,7 miliardi con una previsione di crescita fino a 70,7 miliardi entro il 2028 (fonte ISTAT). Il problema della cronicità rappresenta quindi una sfida molto importante per il futuro di tutti i sistemi sanitari, tra le malattie respiratorie croniche, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è sicuramente una di quelle con un elevato impatto epidemiologico e quindi economico sulla popolazione. I costi diretti stimati della BPCO per paziente per anno in Europa variano da 1.963 € in Belgio a 10.701 € in Norvegia, con un costo medio riportato per l'Italia di 7.448 €. L'incremento dei costi per il trattamento della BPCO è legato a diversi fattori: diagnosi tardiva, gravità della malattia, frequenti riacutizzazioni, riacutizzazioni reiterate, riammissioni in ospedale, non aderenza al trattamento prescritto e persistenza dell'esposizione, ben noti fattori di rischio.
È evidente, dunque, che l'elevato carico epidemiologico ed economico delle malattie croniche in genere e respiratorio in particolare, sia in grado di mettere in ginocchio qualsiasi sistema sanitario, a qualsiasi latitudine, ecco perché è necessario promuovere l'adozione di soluzioni organizzative a supporto della loro gestione orientata al perseguimento della sostenibilità nel medio lungo periodo. Inoltre, l’attuale modello che vede l’erogazione dei servizi sanitari incentrato su un sistema che gestisce le acuzie e le emergenze, non è più in grado di far fronte al contesto attuale sociale ed epidemiologico che vede un completo cambio di paradigma dovuto ad invecchiamento della popolazione, alla presenza di co-morbilità e alla cronicizzazione delle patologie. Per questo motivo, la gestione domiciliare dei pazienti affetti da patologie respiratorie è ancora oggi una delle sfide più rilevanti della sanità italiana attraverso l'adozione di modelli di monitoraggio, valutazione ed educazione sanitaria che permettano a questi pazienti di rimanere stabili e, preferibilmente presso la propria residenza, per evitare episodi di scompenso reiterati con necessità di ricovero ospedaliero. La classificazione per gravità della malattia, che serve fondamentalmente a delineare i bisogni assistenziali della persona malata, l'integrazione di competenze tra ospedale e territorio, il ruolo potenziale della telemedicina, nel controllo e gestione della patologia a domicilio del soggetto malato, sono tutti elementi che ponendo al centro del percorso clinico assistenziale la persona con malattie respiratorie cronica tendono a razionalizzare gli interventi diagnostici, terapeutici assistenziali al fine di garantire risposte sostenibili ed eque.
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