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10 Febbraio 2023

Elezioni Lazio, D’Amato: Pnrr essenziale ma non basta. Investire sul personale sanitario

Carenza di personale oltre i livelli di guardia, specie nei pronti soccorsi, ma non solo, e liste d’attesa così lunghe che i pazienti a volte devono uscire dalla regione per curarsi. Sono queste le spine della campagna elettorale nel Lazio per quanto riguarda la sanità. Sanità 33 ha intervistato l’assessore uscente Alessio D’Amato, candidato di centrosinistra


Elezioni Lazio, D’Amato: Pnrr essenziale ma non basta. Investire sul personale sanitario

Carenza di personale oltre i livelli di guardia, specie nei pronti soccorsi, ma non solo, e liste d’attesa così lunghe che i pazienti a volte devono uscire dalla regione per curarsi. Sono queste le spine della campagna elettorale nel Lazio per quanto riguarda la sanità. Sanità 33 ha intervistato l’assessore uscente Alessio D’Amato, candidato di centrosinistra e Terzo Polo alla presidenza della Regione Lazio, che ha gestito l’emergenza coronavirus sotto la presidenza di Nicola Zingaretti (durata quest’ultima in tutto 10 anni) e ha vissuto la fase dell’uscita della regione dal commissariamento e dal blocco del turn over. «Votando me – dice D’Amato – si vota chi ha affrontato direttamente la peggiore vicenda sanitaria del secolo, facendo del Lazio in certe situazioni un modello; vorrei avere occasione di riproporre questo modello in altri settori, penso alla mia regione come alla possibile “locomotiva” italiana». Le proposte di D’Amato per la medicina del territorio passano per Case ed Ospedali di Comunità, e per le innovazioni inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nel Decreto 77 sulla riforma degli standard della medicina territoriale. Il passo successivo per la messa a terra di misure per 800 milioni complessivi di finanziamento è un maggior raccordo tra servizi sanitari e sociali, per «integrare e rafforzare la rete di prossimità». L’apporto del PNRR «consente di migliorare le tecnologie a distanza – soprattutto telemonitoraggio e teleassistenza – e di rivoluzionare l’Assistenza Domiciliare Integrata, che è l’elemento pià significativo tra gli obiettivi da raggiungere. Abbiamo l’ambizione di arrivare a 160 mila over 65 presi in carico».

Altro tema caldo è la presenza di lunghe liste d’attesa connesso alla carenza d’offerta di servizi, mancano, in particolare, professionisti sanitari anche se il Lazio ha reclutato personale più di ogni altra regione, 6 mila unità dall’inizio della pandemia. Per D’Amato il reclutamento deve continuare. Tuttavia, il problema dei vuoti negli organici delle aziende sanitarie non è solo laziale ma nazionale. «O il sistema paese investe 30 miliardi nel Fondo sanitario nazionale innalzandolo al pari di quello della Francia o della Germania, o queste problematiche le avremo sempre peggiori in tutte le regioni. Quest’ultimo governo nazionale ha tolto le misure dei due governi precedenti che prevedevano incentivi per l’abbattimento delle attese e questo è già un segnale negativo. L’aumento del fondo sanitario nazionale fin qui previsto (2 miliardi l’anno più 2 ndr) servirà a malapena a sostenere maggiori oneri energetici e tasso inflattivo al 10%. Per risolvere il nodo delle liste d’attesa a nostro avviso bisognerebbe agire su tre livelli: primo, aumentare l’orario delle prestazioni nel sistema pubblico significa avere più risorse umane, ma nel contempo andrebbe tolto il tetto, anacronistico, alla spesa sul personale fissato a 18 anni fa ai livelli del 2004; in secondo luogo, andrebbe consentito ai medici di famiglia ed alle farmacie territoriali di fare diagnostica di primo livello. Ad esempio, invece di prescrivere soltanto l’ecografia il medico di medicina generale la prende in carico e la esegue direttamente in presenza di un caso sospetto e se c’è bisogno di un esame di 2° livello indirizza il paziente: arrivare a questo tipo di procedura è importante; in terzo luogo, si deve spingere su tecnologia e digitalizzazione e ciò sarà consentito dalle 300 nuove macchine che abbiamo acquistato tra risonanze Tac e Pet».

TAG: SANITà GOVERNO

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