Pharma
25 Gennaio 2023 La farmaceutica «ha chiuso il 2022 in maniera molto positiva, con una crescita rispetto al 2021 di circa il 10%. Sfonderemo i 38 miliardi di valore della produzione, con un grande traino dell'export, cresciuto del 44% secondo i primi dati». Lo ha sottolineato il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani
La farmaceutica «ha chiuso il 2022 in maniera molto positiva, con una crescita rispetto al 2021 di circa il 10%. Sfonderemo i 38 miliardi di valore della produzione, con un grande traino dell'export, cresciuto del 44% secondo i primi dati». Lo ha sottolineato il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, facendo il punto, in un incontro con i giornalisti a Roma. «Ma abbiamo bisogno di riforme - puntualizza Cattani - via il payback, via le logiche di taglio dei prezzi. Servono logiche di investimento e di valorizzazione dei farmaci, della salute dei cittadini, per dare sviluppo e accesso rapido ai farmaci e all'innovazione a livello centrale e regionale. Questi sono i nodi fondamentali da sciogliere - rimarca - per dare più salute ai cittadini e più sviluppo industriale al Paese, laddove la nostra industria è rimasta una delle poche eccellenze».
Il presidente di Farmindustria ha riconosciuto che «indubbiamente questo governo ha delle sfide enormi, grazie a una campagna vaccinale perfetta l'Italia è uscita prima dalla pandemia e ha avuto un balzo del Pil. Ecco noi oggi abbiamo bisogno di trascinare quel balzo. Come sistema abbiamo tutto l'interessa affinché la Cina risolva tutti i suoi problemi a partire da quelli sanitari». Dal nuovo Governo sono arrivati segnali che fanno ben sperare per il settore, ritenuto «strategico». «Sappiamo che le risorse sono limitate e le priorità tante, ma registriamo la voglia di collaborare e lavorare - afferma - affinché l'Italia, che ha una posizione di leadership europea nel farmaceutico, possa continuare a essere forte e competitiva e possa anche rafforzare l'Europa in un percorso di maggiore autonomia e sovranità nelle filiere, fra cui quella farmaceutica, a partire dai principi attivi». Sul piano sanitario per Cattani sono diversi i nodi da sciogliere: «Lavorare sull'accesso, si devono ridurre i tempi, investimenti sui farmaci, la valorizzazione dell'innovazione e non la logica perversa di taglio dei costi. L'Italia in questi anni ha perso grandi opportunità di investimento».
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