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21 Maggio 2024

Ingegneri clinici, si è chiuso il Convegno Aiic

Umberto Nocco, presidente dell'Associazione italiana ingegneri clinici, ha concluso il 24.esimo appuntamento della professione: i numeri sono lusinghieri: oltre 2.600 presenti, quasi 48 sessioni con oltre 160 relatori, 12 corsi di formazione, oltre 110 aziende presenti con le loro soluzioni tecnologiche


Ingegneri clinici, si è chiuso il Convegno Aiic

''È stata un'edizione che ha superato ogni nostra aspettativa, che ha trasformato il Convegno Aiic nell'autentico palcoscenico del confronto sulle tecnologie della salute e sullo sviluppo del Servizio sanitario nazionale in chiave realmente innovativa''. Così Umberto Nocco, presidente dell'Associazione italiana ingegneri clinici, ha concluso il 24.esimo appuntamento della professione. I numeri si legge in una nota sono lusinghieri: oltre 2.600 presenti, quasi 48 sessioni con oltre 160 relatori, 12 corsi di formazione (con 900 iscritti), oltre 110 aziende presenti con le loro soluzioni tecnologiche.
''Ma al di là delle cifre commenta Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno ci portiamo a casa la consapevolezza di quanto il nostro evento sia diventata la 'casa dell'innovazione di sistema', cioè il luogo in cui si comprende come le tecnologie entrano a far parte della quotidianità operativa di ingegneri clinici, clinici, operatori e professionisti di tutto il Ssn''. E ''non dimentichiamo conferma Stefano Bergamasco, coordinatore del Comitato Scientifico che è stato accolto pienamente il richiamo alla necessità di creare un eco-sistema digitale, per evitare che gli investimenti e le progettualità siano fini a sé stessi ed incapaci di imprimere un reale cambio di passo qualitativo alle risposte di salute sempre più necessarie in un tempo di più vaste cronicità e di nuovi approcci di prossimità''. L'ultimo atto del Convegno Aiic è stato l'annuncio dell'appuntamento 2025, che si terrà a Napoli e sarà incentrato il titolo verrà messo a punto nei prossimi mesi dal Consiglio Direttivo sulle problematiche-criticità-opportunità legate a transizione verde, sostenibilità e nuova cultura organizzativa del sistema salute.
Durante l'evento è stato presentata la prima bozza del Manifesto 'La Telemedicina che vorrei', messo a punto da Aiic e dalla Società italiana di telemedicina (Sit). È un documento in 10 punti che definisce una piattaforma di riferimento etico-professionale per tutto il sistema della telemedicina. I valori proposti sono: visione, etica, inclusività, formazione, controllo, interoperabilità, scienza, diritto, architettura, sicurezza. Per Emilio Chiarolla, componente del direttivo Aiic e promotore del Manifesto, ''l'applicazione del Decreto ministeriale 77 e i progetti del Pnrr stanno generando una svolta epocale per la presa in carico dei pazienti, con la telemedicina che diventa tassello indispensabile in un processo di nuova presa in carico nel territorio per raggiungere tutti i pazienti in maniera capillare. I contenuti del nostro Manifesto continua partono dai principi etici e tengono conto delle questioni infrastrutturali e tecnologiche, ma anche delle professioni e della modalità di cooperazione tra professionisti diversi a beneficio ovviamente dei pazienti. Gli ingegneri clinici'' sono ''trasversali a tutte le attività per la messa a terra delle progettualità della telemedicina, sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo''.

Aggiunge Antonio Vittorino Gaddi, presidente Sit: ''Il Manifesto della telemedicina è fondamentale perché viviamo in un sistema sanitario universalistico unico al mondo, che vorrebbe portare la tecnologia più avanzata e la telemedicina a tutti i cittadini, a tutti i pazienti, e in tutti gli ospedali nei prossimi anni. Ma questo può essere fatto solo se tutte le forze del Paese concorrono: medici, ingegneri clinici, ed anche la giurisprudenza e gli esperti di etica, di sociologia, di antropologia, di informatica e di tutte le discipline che devono concorrere a creare la telemedicina del futuro''. Il Manifesto è stato condiviso durante il Convegno da varie realtà professionali e scientifiche Fnopi, Fno, Tsr, Pstrp, Ordine degli Avvocati di Roma, Lega Coop Sociali, Confindustria Dispositivi medici, Sihta, Antev, Card, Antab ed ora sarà revisionato ed ampliato.
Al convegno si è fatto anche il punto sull'attuazione del Pnrr relativa all'installazione di 3.136 grandi apparecchiature su tutto il territorio nazionale. In una sessione dedicata, Nocco ha presentato ''i dati Consip che mostrano come sia stato raggiunto il primo milestone del 2022 sulla pubblicazione dei bandi di gara. La tempestività delle procedure e dell'accordo quadro sono stati aspetti vincenti. Oggi, il residuo delle apparecchiature da acquisire è limitato a quelle oggetto di ricorso e quindi questo primo dato è confortante''. Però, prosegue Nocco, ''c'è da riflettere sul fatto che, se a livello geografico la percentuale di acquisto è superiore al 90%, la percentuale di collaudato e quindi funzionante è solo del 37%. Pensare di colmare il 60% mancante da qui a fine anno è una sfida improba, su cui dobbiamo confrontarci''. Le difficoltà affrontate nelle installazioni sono molte, ha detto Nocco, ''e tra queste non possiamo dimenticare il fatto che si sta sostituendo un parco macchine di enorme importanza mentre l'ospedale lavora: occorre gestire un allestimento senza provocare disagi e limitando i ritardi alle erogazioni di prestazione. Sicuramente ha osservato occorre una riflessione sugli aspetti burocratici e amministrativi: l'impressione è che il sistema di rendicontazione sia troppo complicato. La percezione è che ci sia un'attenzione maniacale su dettagli, ed una carenza di attenzione sulla capacità operativa, a cui si aggiunge una bulimia burocratica che incide sui ritardi''.

Tra le riflessioni importanti emerse dal 24.esimo Convegno Aiic non poteva mancare quella su cui professionisti, istituzioni e aziende si stanno confrontando da tempo: l'innovazione e la sostenibilità possono coesistere o sono destinate ad un dialogo tra sordi? Mentre si attende la pronuncia sul tema Payback, Massimo Giuseppe Barberio, Coordinatore Gruppo di lavoro dei diagnostici di Assobiotech, ha dichiarato che ''i tempi sono maturi per accelerare una spinta interna alle organizzazioni che operano nel mondo della Salute'' per far ''emergere tra gli obiettivi condivisi anche quelli legati alla sostenibilità. Diventa necessario coniugare sostenibilità e appropriatezza, usando come collante le tecnologie innovative che contribuiscono ad aumentare le possibilità di cura per un numero sempre maggiore di pazienti e nel contempo riducono significativamente il costo complessivo di gestione di determinate patologie.''
Dal suo punto di vista Fernanda Gellona, direttore generale Confindustria Dispositivi medici, ha evidenziato che ''sull'accesso all'innovazione tecnologica, noi abbiamo visto con grande favore l'ingresso e la definizione del Piano nazionale Hta che, per la valutazione delle innovazioni tecnologiche è, noi riteniamo, lo strumento giusto. Però, a fianco di questo Piano, ci deve essere anche la certezza che poi, ad esempio, un'innovazione che abbia avuto un parere positivo, trovi spazio nei Lea''.
Sull'argomento il presidente Nocco ha concluso: ''La sostenibilità dell'innovazione va ripensata. Spesso ci fermiamo all'aspetto puramente economico perché è quello probabilmente più comprensibile a tutti, però ci sono tanti driver che controllano l'innovazione e quindi è chiaro che la sostenibilità non è solo da pensare in chiave economica, ma è anche di processo, perché ogni nuova tecnologia comporta modifiche ai processi che vogliono dire cambiare il modo di lavorare, magari avere più risorse umane oppure modificare il loro modo di lavorare, e quindi formazione. Occorre pertanto entrare in una chiave culturale differente in cui finalmente concordiamo tutti sul fatto che il driver dell'innovazione tecnologica sia multidisciplinare e comprenda pertanto i molti fattori economici e non solo che danno nuovo significato alla parola sostenibilità''.

TAG: AIIC

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