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Farmaci

09 Febbraio 2024

Farmacie, luoghi di assistenza e fiducia. La fotografia di Citaddinanzattiva

La metà dei cittadini preferisce sempre la stessa farmacia, specie se sono affetti da patologia cronica, mentre il 13% non sa cosa sia l’antimicrobico resistenza.  Da Cittadinanzattiva e Federfarma la fotografia dell’evoluzione sul territorio nel VI Rapporto annuale


Farmacie, luoghi di assistenza e fiducia. La fotografia di Citaddinanzattiva

La metà dei cittadini preferisce sempre la stessa farmacia, specie se sono affetti da patologia cronica, mentre il 13% non sa cosa sia l’antimicrobico resistenza. Sono questi alcuni dei risultati emersi dal VI rapporto sulle farmacie, a cura di Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e presentato oggi a Roma. Per la raccolta dei dati, avvenuta fra luglio e settembre 2023, hanno partecipato 1500 farmacie e 4mila cittadini (il 42,6% dei quali affetto da almeno una patologia cronica). Poco più di un terzo dei farmacisti interpellati (34,7%) ha indicato che la propria farmacia si trova in una zona rurale. Di queste, l’80% si colloca in un comune con meno di 3mila abitanti. “Le farmacie rurali hanno un ruolo che tende a crescere”, commenta Anna Lisa M­andorino, segretario generale di Cittadinanzattiva, che riconosce però come anche l’indagine osservi la necessità di porre all’attenzione dei cittadini i temi dell’aderenza terapeutica e dell’antimicrobico resistenza. Nella stessa giornata sono stati presentati anche i risultati della campagna “Cuore di donna in farmacia”, che ha coinvolto, attraverso un questionario di valutazione del rischio cardiovascolare e un elettrocardiogramma con i servizi di telemedicina, oltre 1500 donne dai 40 anni in su in tre Regioni italiane.

Riduzione delle liste d’attesa
Dove è stata messa in campo, la telemedicina offerta dalle farmacie è riuscita a ridurre le liste d’attesa delle prestazioni, come ricorda Marco Cossolo, presidente di Federfarma. “Quest’anno - afferma -, tra i servizi più apprezzati emerge la telemedicina, utile per superare le diseguaglianze di accesso ai servizi sul territorio e alleggerire il carico delle strutture pubbliche. La telemedicina è fondamentale anche ai fini della prevenzione, soprattutto in ambito cardiovascolare, ed implementa le attività di prevenzione e screening già svolte in farmacia. Sul fronte dell’antimicrobico-resistenza la farmacia interviene non solo con la somministrazione di tamponi, ma anche con la formazione e l’informazione nei confronti dei cittadini.”

Farmacia dei servizi, la sperimentazione si estende
“Grazie alla presenza capillare sul territorio e a professionisti attenti e qualificati, oggi le farmacie assicurano una risposta sempre più articolata e puntuale ai bisogni dei cittadini”, osserva Orazio Schillaci, ministro della Salute. Il loro “ruolo è destinato a crescere - continua - con la farmacia dei servizi: con il decreto Milleproroghe estendiamo la sperimentazione a tutto il 2024. Lo sviluppo della Farmacia dei servizi risponde alla stessa strategia che guida la riforma delle cure primarie”. “In questo modo avviciniamo la sanità ai cittadini, consentendo di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere e territoriali e contribuendo ad abbattere le liste d’attesa, per quanto riguarda bisogni sanitari che possono trovare una risposta anche in farmacia”. “Possiamo dire che il vostro Rapporto conferma che siamo sulla strada giusta. Non è di poco conto che ormai il 75% delle farmacie offra test ed esami diagnostici; che circa il 65% abbia attivato il servizio Cup e la consegna dei farmaci a domicilio”. Riguardo alla problematica della carenza dei farmaci, Schillaci rammenta la riunione del tavolo sui farmaci presso il ministero in cui è stata ribadita l’importanza della collaborazione con i medici e i farmacisti per aiutare i cittadini, indicando farmaci alternativi e controllando le scorte, attraverso il rapporto con le altre farmacie.

Collegamento elettronico
“Serve la piena applicazione del Fascicolo sanitario elettronico”, afferma Roberto Tobia, segretario nazionale Federfarma. “La direzione in cui stanno andando le farmacie è tracciata dal Dm 77 - aggiunge -. Il paradigma vuole rafforzare la farmacia dei servizi che diventa sempre più di comunità. L’Italia si pone fra i Paesi che hanno avuto una accelerazione nelle attività che le farmacie possono svolgere. La telemedicina è l’asse portante e lo dimostrano le tante farmacie che svolgono tale attività”. Anche per Gianni Petrosillo, presidente del Sindacato Unitario dei Farmacisti rurali (Sunifar), la telemedicina è importante. “Grazie ai farmacisti pionieri - sostiene - si è capito che la telemedicina si poteva fare”.

Scelta equivalente
Più di un cittadino su tre (36,5%) dichiara di preferire “abitualmente” i farmaci equivalenti. In particolare, a sceglierli sono i pazienti con una patologia cronica (43,4% rispetto al 31,4%). L’84% delle persone interpellate ha dichiarato che negli ultimi dodici mesi ha utilizzato farmaci equivalenti, percentuale che sale al 91,3% nei pazienti con patologie croniche mentre tra le persone senza patologia cronica, che pur fanno uso di farmaci, la percentuale si ferma al 74,6%. “C’è un’accettazione migliore dell’equivalente. Quello che chiediamo è che le istituzioni ci concedano una campagna informativa sul farmaco equivalente per un servizio ai cittadini”, suggerisce Umberto Comberiati, amministratore delegato di Teva Italia.

La farmacia con il cuore
La campagna “Cuore di donna in farmacia”, svolta in versione pilota alla fine dello scorso anno in 111 farmacie di Lombardia, Marche e Sicilia, ha permesso a 1510 donne di svolgere uno screening completo, di rispondere a un questionario per valutare il grado di rischio cardiovascolare e, tramite i servizi di telemedicina, di effettuare un elettrocardiogramma gratuito. Sulla base di 22 parametri presi in considerazione, tra patologie pregresse e stili di vita, per una donna su cinque, il rischio cardiovascolare è risultato alto (17,3%) o molto alto (3,6%). Tra le donne che hanno dichiarato di essere in terapia antipertensiva (30,5%) si sono riscontrati valori alti della pressione in ben il 38,6% dei casi e valori medio-alti nel 18,7% dei casi; di fatto, in oltre la metà delle donne già in terapia, i valori della pressione si discostano da parametri normali. “La campagna è un’iniziativa meritevole perché una donna su 5 ha dimostrato di avere un rischio cardio vascolare alto o medio alto”, commenta Maria Vitale dell’Agenzia valutazione civica di Cittadinanzattiva.

Dalla parte delle donne
La campagna pilota condotta da Cittadinanzattiva e Federfarma solleva giudizi favorevoli anche dalle istituzioni e dalle società scientifiche. “La medicina di genere cerca di essere più equa e cerca di mettere la persona al centro del percorso di cura - rammenta Elena Ortona, direttore del Centro di riferimento per la medicina di genere dell’Istituto superiore di sanità -. Le donne non riconoscono spesso i sintomi che possono accusare come campanelli d’allarme. Per esempio, per l’infarto, le manifestazioni sono più lievi nelle donne e questo porta una più accentuata mortalità. Bisogna rendere più consapevoli le persone dei bisogni di salute in considerazione del genere”. Positiva anche la risposta da parte delle farmacie aderenti: “in poco tempo - afferma Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia e consigliere di Federfarma nazionale -, abbiamo arruolato le farmacie volontarie. È stato bello vedere come i clienti si siano passati la voce”. Infine, per Maria Lorenza Muiesan, presidente della Società italiana per l’ipertensione arteriosa (Siia) è necessario “aumentare la consapevolezza anche fra le donne più giovani”.

TAG: FARMACIE

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