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Medicina

04 Ottobre 2023

Medicina estetica ed etica professionale, presentato un consensus paper. Ecco i contenuti

Sicurezza, ascolto e attenzione al paziente ma anche il saper dire di no, a vantaggio di un approccio più conservativo ed armonioso. Sono questi i pilastri per una dimensione etica della medicina estetica contenute nel consensus paper 'The aesthetic medicine: international dialogue on the relationship between medicine, beauty and ethics'


Medicina estetica ed etica professionale, presentato un consensus paper. Ecco i contenuti

Sicurezza, ascolto e attenzione al paziente ma anche il saper dire di no, a vantaggio di un approccio più conservativo ed armonioso. Sono questi i pilastri per una dimensione etica della medicina estetica contenute nel consensus paper 'The aesthetic medicine: international dialogue on the relationship between medicine, beauty and ethics', presentato a Milano, e nato dall'incontro di esperti internazionali di medicina estetica, con il supporto di Ibsa Derma. Il board scientifico- spiega una nota - si è confrontato sul concetto di bellezza moderna e sugli aspetti etici della medicina estetica per una più chiara definizione delle opportunità e dei limiti di intervento.

Il Consensus Paper è nato da un’indagine condotta da Doxa Pharma per conto di IBSA su un campione di 90 professionisti da tutto il mondo. Da questa indagine è emerso che per il 74% dei medici intervistati l'etica è una realtà strettamente correlata alla sicurezza (71%) e all'attenzione verso il benessere del paziente (63%). Sono stati inoltre menzionati anche il rispetto delle armonie delle forme (61%), l’unicità e l’autenticità del paziente (59%) e la conquista della fiducia del paziente (54%). Come conferma anche un ulteriore dato emerso dall’indagine: per l’80% dei medici intervistati l'attenzione al rispetto della bellezza autentica è un fattore di rilievo e per il 60% questo elemento è definito come il risultato delle proporzioni e delle armonie peculiari di ogni individuo. Non solo, più della metà afferma di rifiutare spesso le richieste delle pazienti se queste risultano inappropriate: più dell'80% degli specialisti afferma di non sentirsi obbligato a trattare una paziente nel caso in cui la richiesta appaia loro poco etica.
L’approccio etico alla medicina estetica si concretizza nella capacità di prendersi cura dei pazienti (27%), nell'ascolto attento delle loro esigenze (19%), nella capacità di saper dire "no" (18%), nell'empatia (17%) e nella comunicazione onesta delle reali possibilità e limiti dei trattamenti (16%).
Recentemente, inoltre, i social media contribuiscono a diffondere trend di bellezza che spesso presentano canoni distorti, esagerati ed enfatizzati in modo improprio. Le piattaforme digitali stanno diventando sempre di più il riferimento per ricerche e ispirazioni sulla medicina estetica. Sempre nella survey il 44% dei medici intervistati conferma, infatti, l’impatto significativo dei social media sulla percezione che i pazienti hanno di sé stessi, inoltre, per il 79%, vi è un alto rischio che la professione possa perdere di rigore scientifico, poiché la ME potrebbe essere erroneamente considerata come un mero” gioco estetico” piuttosto che un’applicazione delle scienze mediche.
Il professionista deve essere quindi in grado di attivare un processo di comunicazione esauriente, riconoscere le ragioni delle domande del paziente e consigliare le opzioni migliori, senza cedere a richieste immotivate per salvaguardarne prima di tutto la salute e la sicurezza.

“Purtroppo, molto spesso la volontà individuale o il voler seguire dei trend globali di bellezza inducono il paziente a voler raggiungere delle forme estetiche irrealistiche. Per questo è fondamentale che i pazienti siano informati e educati sui percorsi terapeutici da intraprendere e, nel caso, condotti verso un’altra direzione per ottenere i risultati migliori” commenta Antonello Tateo, Responsabile Unità Operativa di Chirurgia Plastica Istituto Auxologico Italiano, Milano.

“Sarebbe importante oltre che auspicabile stabilire delle regole comuni, redigere un codice etico e creare delle vere e proprie raccomandazioni, perché questo significherebbe prima di tutto rispetto per il paziente e per la medicina, un concetto che dovrebbe essere uguale per tutti e alla base della nostra professione”. conclude Andrea Margara, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, Segretario Nazionale Italiano di ISAPS.

TAG: ETICA, MEDICINA ESTETICA

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