salute
14 Maggio 2024L'85% degli italiani considera l'obesità una patologia complessa, con più cause, e non semplicemente una conseguenza di alimentazione e stili di vita scorretti. Il 73% la ritiene una delle malattie più diffuse e una delle principali cause di mortalità
L'85% degli italiani considera l'obesità una patologia complessa, con più cause (genetiche, endocrino-metaboliche, ambientali, comportamentali), e non semplicemente una conseguenza di alimentazione e stili di vita scorretti. Il 73% la ritiene una delle malattie più diffuse e una delle principali cause di mortalità. Circa la metà degli italiani (49%) è consapevole del fatto che l'obesità è una malattia cronica e un fattore di rischio per altre patologie, meno di un terzo (29%) la reputa conseguenza di cattive abitudini e solo il 4% un mero problema estetico. Sono alcuni dei dati che emergono dal documento 'Obesità in Italia. Percezioni, costi e sfide per il futuro', realizzato da Ipsos, I-Com e Università del Piemonte Orientale (Upo) con il contributo di Lilly, presentato a Venezia nel corso dell'evento 'Obesità: percezioni, ostacoli e strategie - Il modello Italia tra scienza e politica', promosso dall'azienda farmaceutica Lilly a margine dell'European Congress on Obesity 2024, organizzato dalla società scientifica europea Easo.
L'obiettivo del documento è approfondire l'impatto sociosanitario ed economico dell'obesità in Italia e l'evoluzione normativa nazionale sul tema, e fotografare la percezione da parte dei cittadini e delle istituzioni di questa patologia per definire raccomandazioni per contrastare l'obesità. Nonostante i numeri e la minaccia crescente che rappresenta per la sostenibilità sociosanitaria ed economica del Paese, per molto tempo l'obesità non è stata riconosciuta come una patologia prioritaria nelle agende politiche. L'indagine rileva che il 72% degli italiani attribuisce un grado di responsabilità alle istituzioni per il vuoto legislativo esistente e il 42% riconosce responsabilità imputabili anche ai medici. Occorre una strategia nazionale coraggiosa e integrata che consideri l'obesità una priorità per l'agenda pubblica non solo sanitaria, ma anche politica.
"L'obesità deve essere affrontata con una visione sistemica, dalla prevenzione alla diagnosi e al trattamento, disegnando percorsi per i pazienti che hanno davvero bisogno di una cura. Solo una forte collaborazione e cooperazione può aiutarci a migliorare il nostro percorso di continui investimenti in ricerca e sviluppo verso soluzioni sempre più innovative", afferma Ilya Yuffa, presidente Lilly International.
"L'obesità, in termini di impatto clinico e spesa medica per il trattamento, rappresenta una sfida che, se non affrontata, finirà per condizionare le generazioni future con importanti ricadute negative sulla società e sul servizio sanitario nazionale - sottolinea Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell'Istituto superiore di sanità - Si prevede che l'impatto economico dell'obesità raggiungerà, in media, l'8,4% della spesa sanitaria totale nei Paesi Ocse nel 2050. I costi sanitari diretti dell'obesità, secondo l'European Health Interview Survey (Ehis), si attestano tra il 2,4% e il 4,8% della spesa sanitaria complessiva nei Paesi ad alto reddito. In Italia i costi totali ammontano a 13,34 miliardi di euro nel 2020 (0,8% del Pil), di cui 59% di costi sanitari diretti e 41% di costi indiretti, con un contributo simile imputabile ad assenteismo e presenteismo e conseguente perdita di produttività".
"L'obesità è una malattia potenzialmente mortale e capace di ridurre in modo considerevole l'aspettativa di vita attraverso complicanze severe di varia natura - commenta Ugo Cappellacci, presidente Commissione Affari sociali, Camera dei deputati - In questi anni è cresciuta la sensibilità e l'attenzione dei decisori politici su questa patologia, grazie anche alla collaborazione con esperti nazionali e internazionali e le associazioni dei pazienti. Al momento è in esame alla Camera una proposta di legge che ha la finalità di riconoscere l'obesità come grave malattia cui dedicare attenzione e risorse".
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