«Il lock-down ha riportato sotto la soglia epidemica l’indice Rt di trasmissibilità del virus e questo ha contribuito a salvare molte vite. Per il futuro, abbiamo il dovere di riflettere e verificare eventuali errori». Lo ha affermato Anna Teresa Palamara, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità, intervenendo al 14° Forum Pharma organizzato dalla Società Italiana di Farmacologia con la Lettura Magistrale “Impatto di vaccini e di misure di Sanità Pubblica sulla pandemia”. Palamara spiega come sono nate le zone colore e come hanno contribuito al calo dell’indice Rt. «Quando la curva dei casi è scesa, ad aprile e maggio, si è cominciato a ragionare su come fornire allerte attendibili nel caso fosse aumentato il rischio di una epidemia non controllata; con il Ministero della Salute e le Regioni abbiamo definito un algoritmo di rischio, adattando una metodologia internazionale ed utilizzando indicatori epidemiologici e eventi catturati dal network italiano di epidemic intelligence, che ha consentito di calcolare ogni settimana il livello di rischio. Questo è stato uno dei parametri che tra novembre 2020 e maggio 2021 ha definito le zone ‘colore’ a cui erano associate diverse misure di mitigazione epidemica. I nostri studi hanno dimostrato come di questo approccio abbia permesso di portare la trasmissione al di sotto della soglia epidemica e ridurre il numero di ricoveri ospedalieri». Essenziale anche il ruolo del vaccino, oggi oltre l’86% degli over 70 è vaccinato con terza dose: «I dati parlano da soli, c’è stata una forte diminuzione del rischio di esiti gravi della malattia, si è fortemente ridotto il numero di persone con infezione ricoverate in ospedale. Ciò è particolarmente evidente se confrontiamo i dati attuali con quelli raccolti nel 2020-2021. Usando un vaccino progettato contro il virus originale, nel periodo 3 gennaio – 27 marzo 2022, abbiamo osservato un’efficacia superiore al 90% nel prevenire una malattia severa nei soggetti vaccinati con ciclo completo e con dose aggiuntiva/booster dai 60 anni in su». Ora, sottolinea Palamara, vanno rafforzate la sorveglianza epidemiologica e la capacità di early warning del sistema, creando reti di sorveglianza clinica in grado di identificare e segnalare cluster inusuali-inattesi di malattie infettive gravi.
Nicoletta Luppi, Presidente e Ad MSD Italia ricorda il ruolo di volano della ricerca delle partnership pubblico-privato: non solo terapie, ma anche sviluppo ed occupazione come dimostra il recente studio Altems-Farmindustria secondo cui ogni euro speso dalle aziende che promuovono gli studi clinici produce un vantaggio economico di 2,77 euro per il Servizio Sanitario Nazionale. «Con la sinergia pubblico-privato, i beni pubblici possono essere valorizzati generando un vero impatto di valore economico e sociale per il territorio. Una delle nuove sfide da affrontare è implementare il Regolamento Europeo sulle sperimentazioni cliniche: è assolutamente necessario un tempestivo adeguamento normativo per fare in modo che l’Italia mantenga intatta la sua attrattività rispetto agli altri Paesi europei». Luppi fa riferimento «al mancato rilascio di tutti i decreti attuativi previsti dalla Legge Lorenzin del 2018, necessari a garantire la corretta implementazione in Italia del Regolamento Europeo 536 del 2014 sui Clinical Trial; regolamento, entrato in vigore lo scorso 31 gennaio, che mira a rendere più agili ed efficienti le sperimentazioni cliniche nell’UE, semplificando l’avvio delle procedure e armonizzandole». Tra le partnership di valore, Luppi ricorda il progetto MSD “Health & Biotech Accelerator, «acceleratore che va a coniugare salute, biotech ed innovazione nel lifescience, perno di collegamento tra piccole realtà promotrici di progetti innovativi e il mondo dell’industria privata». Infine, sul conflitto in Ucraina: «Abbiamo deciso di continuare a vendere farmaci e vaccini alla Russia, non è giusto che a rimetterci siano i cittadini e i pazienti. Ma tutti i profitti generati da queste vendite saranno devoluti a favore di cause umanitarie. Inoltre, abbiamo avviato a livello globale donazioni monetarie e di prodotti per un valore ad oggi superiore a 65 milioni di dollari».
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