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23 Novembre 2023 Tra sostenibilità, etica, responsabilità sociale e profitto c’è uno spazio che le aziende italiane stanno riempiendo e inserendo nelle loro agende: il volontariato di competenza. Da oggi le aziende con più di 50 dipendenti potranno candidarsi al premio. C’è tempo fino al 19 gennaio 2024
Tra sostenibilità, etica, responsabilità sociale e profitto c’è uno spazio che ha una sua dignità e che le aziende italiane stanno riempiendo e inserendo nelle loro agende: il volontariato di competenza. Un terreno ancora poco battuto, ma su cui è importante investire. Da qui nasce “volontari@work” il premio alle aziende italiana sul volontariato di competenza, grazie al contributo incondizionato della Fondazione Roche. Presentato alla Camera dei Deputati, su iniziativa del Presidente della XI Commissione lavoro pubblico e privato, Walter Rizzetto, con la partecipazione di Luciano Violante, in veste di Presidente della Guria, Luigi Bobba e Gabriele Sepio, Presidente e Segretario generale di Terzjus, e Sara Vinciguerra ideatrice e segretario del Premio. Il premio ha avuto il patrocinio dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e da Unioncamere. Da oggi, fino al 19 gennaio 2024, le aziende con più di 50 dipendenti potranno candidarsi al premio, inserendo il proprio progetto su www.terzjus.it
"Il volontariato di competenza non è ancora molto strutturato nelle aziende italiane - dichiara Luigi Bobba - infatti secondo il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, che ha interpellato oltre 80.000 imprese, solo il 5% delle aziende con almeno 50 dipendenti ha offerto al proprio personale l’opportunità di svolgere il “volontariato di competenza”. Ma oltre il 21% di queste imprese è potenzialmente interessato a svilupparlo. E, proprio alle aziende con queste caratteristiche sono dedicate misure fiscali premianti che consentono di dedurre fino al 5 per mille del costo dei dipendenti impegnati in attività di volontariato di competenza a favore di enti del terzo settore. Per questo il premio “volontari@work” – conclude Bobba - potrebbe essere un circolo virtuoso in grado di incoraggiare la collaborazione tra aziende profit ed enti non-profit del Terzo Settore; non a caso uno dei criteri di valutazione che la Giuria dovrà valutare è, oltre all’impatto e alla misurabilità del progetto in termini di risultati conseguiti internamente ed esternamente, la replicabilità dell’iniziativa.
"Sono ben lieto di sostenere quello che ritengo un progetto molto virtuoso - dichiara l’on. Rizzetto - che ha l'obiettivo di favorire delle sinergie tra le aziende e il settore non profit, consentendo un arricchimento reciproco: il volontariato acquisirebbe quelle competenze professionali di cui necessita per offrire servizi di qualità, mentre le imprese otterrebbero un importante riconoscimento in termini di responsabilità sociale ed etica, a beneficio della produttività, offrendo ai propri dipendenti l’opportunità di mettere a disposizione il proprio know how per la collettività. Tale collaborazione – conclude Rizzetto - potrà dare importanti risultati nell'ambito del welfare aziendale che ritengo debba essere sempre più valorizzato”. La giuria che valuterà i vincitori è coadiuvata da Sara Vinciguerra, responsabile comunicazione di Terzjus, ed è composta da Riccardo Bonacina, giornalista di Vita, Maria Carla De Cesari, caporedattrice de Il Sole 24 ore, Claudio Gagliardi, Vicesegretario Generale Unioncamere, Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Terzo Settore, e Alessandro Lombardi, Direttore Generale Terzo Settore Ministero del Lavoro, Stefano Zamagni, Docente di Economia Civile, Università di Bologna ed è presieduta da Luciano Violante, Presidente della Fondazione Leonardo.
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