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20 Settembre 2023 “La politica deve prendere atto del fenomeno della colite ulcerosa perché prima va capito e misurato, per poi mettere in atto una programmazione sanitaria che sia idonee e compliante rispetto alla grandezza del fenomeno”. A dirlo a Sanità33 è il senatore di Fratelli d'Italia Guido Liris
“La politica deve prendere atto del fenomeno della colite ulcerosa perché prima va capito e misurato, per poi mettere in atto una programmazione sanitaria che sia idonee e compliante rispetto alla grandezza del fenomeno. Ecco perché sarebbe importante istituire un registro della patologia per capirne la vera portata e poi andare a decidere quali sono i programmi sanitari di intervento”. A dirlo a Sanità33 è il senatore di Fratelli d'Italia Guido Liris, a margine della conferenza stampa ‘La gestione globale del paziente con colite ulcerosa: dalla qualità di vita alla sostenibilità per il sistema’, che si è tenuta al Senato.
Il primo dato a cui far fronte è “la formazione e l'informazione dei medici base e delle farmacie, molto spesso quelle rurali sono il primo impatto del paziente interessato o del familiare per dare il giusto riconoscimento ai sintomi perché la diagnosi tempestiva può fare la differenza e dare avvio all' intervento successivo che è quello medico. L’assunzione tempestiva di farmaci, in molti casi, “va ad evitare e a scongiurare l'intervento chirurgico che molto spesso è demolitivo ed è invalidante”. “La colite ulcerosa è un tipo di patologia invalidante che colpisce in età giovanile, e nella maggior parte dei casi la malattia coinvolge negativamente anche gli ambiti lavorativi e sociali del paziente, pregiudicandone la qualità di vita, impattando anche sul sistema Paese. Pertanto, intervenire nel giusto modo e saper gestire questa patologia significa anche dare una mano allo Stato, in termini di risorse perché chiaramente si produce di più e si dà una qualità di vita migliore anche in termini lavorativi”.
Il senatore Liris fa riferimento anche alla recente approvazione in Senato del disegno di legge per lo screening di diabete di tipo 1 e celiachia nei bambini e negli adolescenti da 1 a 17 anni. “Il testo fissa l’avvio del programma pluriennale di screening su base nazionale a decorrere dall’anno 2024. Un intervento fondamentale perché la diagnosi precoce riduce le complicanze derivanti dalle due patologie”, dichiara il senatore. “Immaginiamo quello che significa intervenire nel giusto modo e nella giusta tempestività su diabete giovanile. Parliamo di bambini che devono approcciare al tema e al loro impatto con l'insulina in età precocissima. Saperlo, quindi, gestire e rendere anche questo tipo di gestione compliante con la scuola, può fare la differenza al termine di qualità di vita”, conclude Liris.
Anna Capasso
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