Governo e Parlamento
11 Luglio 2023 Aumentare i fondi, garantire livelli omogenei di prestazioni in tutto il Paese senza differenze regionali, agevolare il ruolo delle associazioni. È la missione di 3 emendamenti relativi all'attuazione del Piano oncologico nazionale 2023-2027, presentati dall'Intergruppo parlamentare Insieme per un impegno contro il cancro della Camera dei deputati
Aumentare i fondi, garantire livelli omogenei di prestazioni in tutto il Paese senza differenze regionali, agevolare il ruolo delle associazioni. È la missione di 3 emendamenti relativi all'attuazione del Piano oncologico nazionale - Pon 2023-2027, presentati dall'Intergruppo parlamentare Insieme per un impegno contro il cancro della Camera dei deputati, rappresentativo di tutte le forze politiche presenti in Parlamento.
Gli emendamenti (a firma Benigni, Bonetti, Boschi, Cattoi, Colucci, Comaroli, Furfaro, Gebhard, Lucaselli, Maerna, Malavasi, Patriarca, Quartini, Rosato, Semenzato e Zanella) sono stati presentati su richiesta del Gruppo 'La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere', a cui aderiscono 44 associazioni attive nel campo oncologico e oncoematologico. Sono frutto di un "dialogo che coinvolge i pazienti e abbraccia tutto l'arco parlamentare, perché ricordo che tutti e tre gli emendamenti sono stati approvati e sottoscritti da almeno un membro di una forza politica presente in Parlamento", sottolinea Vanessa Cattoi, presidente dell'Intergruppo.
Questo, prosegue, "è un passo importante per i pazienti, perché le richieste arrivano proprio da loro e noi attraverso questi emendamenti riusciremo a garantire una migliore attuazione del Pon, tutelando e dando garanzie ai pazienti oncologici affinché vengano garantiti i livelli di prestazione a livello regionale così come viene richiesto all'interno del Piano oncologico nazionale. Allo stesso tempo cerchiamo di intervenire a favore delle Associazioni, per quanto riguarda l'emendamento sull'Iva, che cercano di fare opere di donazione nei confronti delle strutture oncologiche ospedaliere e che ad oggi si trovano costrette a versare la tassazione sui beni acquistati. Vogliamo dare ai pazienti risposte immediate e questi emendamenti sono un segnale della nostra azione in questo senso".
"Siamo consapevoli - aggiunge Cattoi - di alcuni limiti, in particolare dell'aumento dei fondi, che potrebbe avere maggiore concretezza all'interno della manovra di bilancio. Importante per noi è avere una interlocuzione diretta con il ministro Schillaci e il ministero della Salute e ottenere soprattutto l'impegno sul fronte dell'omogeneità dei livelli all'interno delle differenziazioni ancora esistenti a livello regionale e che vanno ridotte per far fronte alle richieste dei malati che devono trovare anche all'interno del loro territorio soluzioni di cura e assistenza adeguate a seconda della patologia".
Per attuare gli obiettivi del Piano oncologico nazionale, coerenti con il Piano europeo di lotta contro il cancro, il primo emendamento (primo firmatario Bonetti) si propone di incrementare la copertura finanziaria per l'attuazione del Piano, facendola passare dai 50 milioni stanziati a 150 milioni di euro per il periodo di durata del Piano 2023-2027. Nel triennio di previsione si passa quindi dai 30 milioni previsti ai 90 milioni di euro, destinati al potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, diagnosi, cura e assistenza al malato oncologico definite dal Pon. La nuova e più ampia copertura finanziaria a carico dello Stato, spiegano i promotori degli emendamenti, trova la sua ragion d'essere nel riuscire a coprire in modo più puntuale anche le esigenze delle Regioni che sono indietro rispetto ai migliori standard.
Il lavoro delle associazioni è cruciale per la vicinanza ai bisogni dei pazienti, per questo è fondamentale ascoltarne il parere nel momento in cui si effettua il monitoraggio del Piano, in modo da adottare azioni ulteriori per migliorare i risultati. Il secondo emendamento (primo firmatario Semenzato) riprende il tema del monitoraggio e degli indicatori dei livelli delle prestazioni per garantire omogeneità a livello territoriale nelle diverse Regioni.
Il terzo emendamento (primo firmatario Malavasi) si propone di esentare dal pagamento dell'Iva gli acquisti di beni effettuati dagli enti del Terzo settore destinati ai reparti oncologici degli ospedali sotto forma di erogazione liberale. L'intento è quello di riuscire ad agevolare questo tipo di attività benemerita, frutto di apposite raccolte fondi.
"Siamo molto soddisfatti di questo ulteriore e importante passo avanti, per l'attenzione che la politica mostra nei nostri riguardi e per le nostre richieste", dichiara Annamaria Mancuso, coordinatrice del Gruppo. "È molto importante che si porti avanti un lavoro collegiale con le Istituzioni per trovare un giusto equilibrio tra il lavoro dei decisori politici e i diritti dei pazienti. Gli indicatori, in particolare, sono fondamentali per misurare la performance delle Regioni nell'applicazione del Piano oncologico nazionale: troppo spesso, infatti, si fanno degli atti che rimangono inevasi, recepiti a livello regionale ma poi non applicati".
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