Telemedicina
23 Dicembre 2022 I vantaggi per il paziente e le nuove tecnologie, con screening predittivi che sono oggi già realtà, e il ruolo dei medici di famiglia al centro del convegno istituzionale al Ministero della Salute “Digital Health: nuovi scenari per la Medicina Generale e Specialistica”, quarto ed ultimo appuntamento del ciclo “La Sanità che vorrei”
Al Ministero della Salute è proseguito il ciclo di incontri istituzionali "La Sanità che vorrei” promosso dalla società scientifica SIMIT, con SIGOT, SIMG, SIT.
I vantaggi per il paziente e le nuove tecnologie, con screening predittivi che sono oggi già realtà, e il ruolo dei medici di famiglia al centro del convegno istituzionale al Ministero della Salute “Digital Health: nuovi scenari per la Medicina Generale e Specialistica”, quarto ed ultimo appuntamento del ciclo “La Sanità che vorrei”, organizzato da Aristea con il contributo non condizionante di Gilead Sciences con GSK e promosso dalle società scientifiche SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, SIGOT – Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, SIT – Società Italiana di Telemedicina.
La Digital Health si compone di vari elementi, spesso interpretati con la telemedicina, che ne rappresenta però solo una sfaccettatura, forse l’aspetto più evidente di un meccanismo ampio e complesso che vi è dietro. “La tecnologia in medicina significa sia robotica, chirurgia di precisione e strumenti complessi, che interventi quotidiani sulla logistica e sulla diagnostica” spiega, infatti, il Prof. Antonio Vittorino Gaddi, Presidente SIT.
Affinché gli strumenti della digital health diventino realtà e i fondi del PNRR siano correttamente investiti, è indispensabile una sinergia tra i diversi stakeholder coinvolti in questo processo. Istituzioni nazionali e locali, società scientifiche, medicina generale e specialistica, aziende dovranno collaborare per mettere insieme una cornice normativa, know-how di ultima generazione, conoscenze scientifiche, radicamento sul territorio, ossia tutti gli ingredienti necessari per avviare un processo virtuoso. Gli sforzi si dovranno concentrare su alcuni ambiti: attività sanitarie a distanza; i nuovi sistemi digitali per telemedicina, terapie digitali, teleriabilitazione, medicina personalizzata; nuovi metodi di analisi della complessità dei sistemi biologici; nuovi sistemi digitali per condurre le sperimentazioni cliniche.
La digitalizzazione riguarda da vicino tutti i medici, che presto dovranno adottare questi nuovi strumenti. In particolare, in virtù della normativa europea adottata il 5 agosto 2022 in Italia che sarà obbligatoria da maggio 2024, anche per i software ad uso del personale medico si applica una certificazione Ce-MDR al pari di qualunque altro dispositivo medico. Non sarà più possibile usare all’interno della pratica professionale strumenti che non siano allineati a queste indicazioni, altrimenti si correrà il rischio di subire delle sanzioni, che potranno coinvolgere sia i medici utilizzatori che gli stessi produttori di software.
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