Alzheimer
31 Luglio 2023 Un vaccino potrebbe comparire sulla scena della lotta all'Alzheimer. Secondo una ricerca preliminare che sarà presentata all'American Heart Association's Basic Cardiovascular Sciences Scientific Sessions 2023 a Boston, un nuovo vaccino che colpisce le cellule cerebrali infiammate associate alla malattia potrebbe essere infatti la chiave per prevenirla o modificarne il decorso
Un vaccino potrebbe comparire sulla scena della lotta all'Alzheimer. Secondo una ricerca preliminare che sarà presentata all'American Heart Association's Basic Cardiovascular Sciences Scientific Sessions 2023 a Boston, un nuovo vaccino - sviluppato all'Università di Juntendo a Tokyo - che colpisce le cellule cerebrali infiammate associate alla malattia potrebbe essere infatti la chiave per prevenirla o modificarne il decorso. Dopo la vaccinazione, i topi presentavano meno placche di sostanza tossica beta-amiloide e meno infiammazione nel tessuto cerebrale e mostravano miglioramenti nel comportamento. In precedenza, i ricercatori giapponesi hanno sviluppato un vaccino per eliminare le cellule senescenti (cellule vecchie e potenzialmente tossiche) - un vaccino chiamato Sagp (che è il tag molecolare presente sulle cellule senescenti) che ha migliorato diverse malattie legate all'età, tra cui l'aterosclerosi e il diabete di tipo 2 nei topi. I ricercatori hanno poi testato questo vaccino nei topi modello di malattia di Alzheimer.
Ebbene, il vaccino Sagp ha ridotto in modo significativo i depositi di amiloide nei tessuti cerebrali dei topi; le cellule 'stella' (cellule di supporto ai neuroni abbondanti nel cervello) hanno mostrato una riduzione delle dimensioni nei topi che hanno ricevuto il vaccino. È stata riscontrata anche una riduzione di altri biomarcatori infiammatori, suggerendo un miglioramento dell'infiammazione cerebrale in risposta al vaccino. Inoltre, un test comportamentale ha rivelato che i topi che hanno ricevuto il vaccino Sagp hanno risposto significativamente meglio all'ambiente rispetto a quelli che hanno ricevuto il vaccino placebo. I topi vaccinati hanno manifestato comportamenti simili a quelli di topi sani e una maggiore consapevolezza del loro ambiente circostante. Ciò che è promettente rispetto a vaccini simili testati in passato è proprio il fatto che il vaccino Sagp è il primo che mostra modifiche positive del comportamento.
"Se il vaccino si dimostrasse efficace negli esseri umani, rappresenterebbe un grande passo avanti per ritardare la progressione della malattia o addirittura per prevenirne l'insorgenza", concludono gli autori.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
06/12/2024
Il 25 novembre 2024 si è tenuto un importante evento organizzato da Edra con il contributo non condizionante di Sanofi e UCB, durante il quale è stato presentato il paper scientifico "Value Based...
06/12/2024
Il nuovo stabilimento IBSA sarà in grado di produrre fino a 100 milioni di unità all’anno di film orodispersibili con tecnologia FilmTec®, rispondendo alle richieste di un mercato internazionale...
06/12/2024
Si tratta dell'anticorpo monoclonale atezolizumab sottocute, sviluppato da Roche, immunoterapia antitumorale anti-PD-L1 per il trattamento di diversi tipi di tumori. Il farmaco ha ottenuto la...
06/12/2024
Attualmente, milioni di europei vivono con malattie rare per le quali non esistono opzioni terapeutiche. Nello specifico, il 95% delle 6.000-7.000 malattie rare identificate non ha terapie approvate...
©2024 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)