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Giornata mondiale del cuore

27 Settembre 2024

Giornata mondiale cuore, dai cardiologi un piano strategico. Ecco cosa prevede

Un Piano strategico nazionale per la salute del cuore, il primo mai scritto in Italia, per combattere a  colpi di prevenzione le malattie cardiovascolari che restano il primo  killer in Europa. Lo lanciano i cardiologi in occasione della Giornata mondiale del cuore, in calendario domenica 29 settembre


medicco cuore

Un Piano strategico nazionale per la salute del cuore, il primo mai scritto in Italia, per combattere a  colpi di prevenzione le malattie cardiovascolari che restano il primo  killer in Europa. Lo lanciano i cardiologi in occasione della Giornata mondiale del cuore, in calendario domenica 29 settembre. Tra i  capisaldi fissati dal documento di 89 pagine: screening su colesterolo e pressione obbligatori per tutti, già a partire dai 18 anni;  elettrocardiogramma una volta all'anno per gli over 65; aree pubbliche cittadine alleate dello sport, con piste ciclabili e spazi dedicati  all'attività fisica nei parchi; percorsi di cura chiari e omogenei;  digitalizzazione per snellire la burocrazia; campagne educazionali  dalle scuole ai luoghi di lavoro; innovazione hi-tech e intelligenza  artificiale.

Il piano vuole essere una "guida di riferimento per le istituzioni",  sul modello di quelli contro altre patologie croniche come il Piano  oncologico nazionale, ed è stato elaborato dalla Federazione italiana  di cardiologia (Fic), in collaborazione con la Società italiana di  cardiologia (Sic) e l'Associazione nazionale medici cardiologi  ospedalieri (Anmco), con il sostegno della Società europea di  cardiologia (Esc). Il documento si inquadra nell'ambito di un'azione  di promozione della salute del cuore in corso nell'Ue. In Europa -  ricordano infatti i cardiologi - le malattie cardiache rimangono la  causa più comune di mortalità, con una prevalenza di 113 milioni di  persone affette, oltre 12,7 milioni di nuovi casi e una spesa  complessiva che tocca i 300 miliardi di euro, pari al 2% del Pil  europeo.

"In questo scenario - dichiara Ciro Indolfi, presidente della Fic - a  differenza di Paesi 'cugini' a basso rischio come Francia e Spagna,  l'Italia si colloca a un livello di rischio cardiovascolare moderato,  che si traduce in un numero ancora allarmante di decessi che superano  i 220mila l'anno, con una prevalenza più elevata della media europea,  pari a 7mila casi ogni 100mila abitanti, e un impatto economico a  carico del Servizio sanitario nazionale e del sistema previdenziale  equivalente a circa 20 miliardi di euro nel 2021, tra costi diretti e  indiretti". Ma "il peso di queste patologie aumenterà sempre di più  come conseguenza dell'invecchiamento della popolazione che  caratterizza in particolar modo l'Italia - avverte il presidente della Sic, Pasquale Perrone Filardi - Per cui, oggi più che mai, è  necessario e non più rinviabile sviluppare e attuare politiche  concrete di promozione della salute del cuore, di gestione della  cronicità e di programmi di prevenzione primaria e secondaria che  tengano conto dei principali fattori di rischio cardiovascolare, come  colesterolo alto e ipertensione". 

Il piano ruota intorno al tema chiave della  prevenzione. Secondo gli studi - sottolineano i cardiologi - il 40%  dei nuovi casi e il 50% delle morti per malattie cardiovascolari sono  potenzialmente evitabili, in quanto causati da fattori di rischio  modificabili legati a comportamenti e stili di vita come fumo,  alimentazione scorretta, colesterolo alto e sedentarietà. "Per questo  - rimarca Fabrizio Oliva, presidente dell'Anmco - nel piano si punta a promuovere campagne di disincentivazione del fumo, di educazione  alimentare e all'attività fisica, dalla scuola fino ai luoghi di  lavoro. Nel documento si insiste molto anche sulla riduzione della  sedentarietà, attraverso la riqualificazione di aree urbane dedicate a piste ciclabili e la promozione di spazi ricreativi in parchi pubblici che incoraggino l'attività fisica".

"Ma oltre a questo - prosegue Perrone Filardi - è fondamentale anche  l'attività di screening, al fine di intercettare precocemente i  soggetti a rischio. Nello specifico, tra gli obiettivi del piano c'è  quello di allargare a tutte le fasce di età, a partire dai 18 anni,  screening obbligatori per la valutazione del colesterolo e  dell'ipertensione arteriosa, e dai 65 anni in su il controllo con  elettrocardiogramma". Ampio spazio poi alla cura, a partire dalla  presa in carico dei pazienti che oggi non ha gli stessi standard sul  territorio nazionale. "Per questo - continua Oliva - il documento si  propone di agire sulle difformità regionali, al fine di ridurre le  disuguaglianze e garantire equità nelle cure. Il piano dedica  particolare attenzione anche alla necessità di implementazione della  telemedicina e dell'Ia. L'accesso all'innovazione tecnologica tra il  1990 e il 2020 ha permesso una riduzione del tasso di mortalità per  queste patologie, ma il nostro Paese - segnala il presidente Anmco -  presenta ancora criticità rilevanti. Basti pensare che il 60% dei  pazienti candidabili non ha accesso alla Tavi", l'mpianto valvolare  aortico transcatetere, procedura interventistica mini-invasiva per la  sostituzione della valvola aortica. "E farmaci innovativi contro il  colesterolo, come gli inibitori del Pcsk9, rappresentano solo lo 0,5%  del consumo di medicinali".

"Il documento - conclude Indolfi- rende sempre più manifesta anche la  necessità di rivedere il rapporto tra ospedale e territorio, di dotare il sistema di risorse umane, infrastrutturali e tecnologiche più  adeguate ai bisogni di salute, e di servizi socio-sanitari sempre più  integrati e prossimi al cittadino. La continuità di cura tra i diversi setting assistenziali riveste un ruolo cruciale. Dovremo ripensare ai  nostri processi diagnostici e terapeutici alla luce della grande e non ancora esplosa innovazione dell'intelligenza artificiale. L'Italia, in analogia con quanto accade a livello europeo, è dunque chiamata ad  agire per migliorare il livello di salute cardiovascolare della  popolazione e ridurre il carico delle patologie cardiache, per la  prima volta in Italia oggetto di un piano programmatico di settore".

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