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21 Luglio 2023

Future Health Index, cresce la fiducia nell’intelligenza artificiale. I dati

Erogazione delle cure basate sull’innovazione digitale, più efficienti, vicini al paziente e sostenibili. Questa la strada che i leader italiani della sanità indicano come nuovi paradigmi di erogazione delle cure nel Future Health Index 2023, il più grande studio nel suo genere sul settore a livello mondiale, condotto da Philips, leader globale nell’Health technology


Future Health Index, cresce la fiducia nell’intelligenza artificiale. I dati

Gli anni della pandemia, dopo aver messo a dura prova i professionisti e i sistemi sanitari in tutto il mondo, hanno lasciato in eredità al settore diverse sfide da affrontare. Carenza di personale, lunghe liste d’attesa, risorse limitate, che, assieme al progressivo invecchiamento della popolazione, impongono di trovare nuovi modelli di erogazione delle cure, più vicini alle mutate aspettative dei pazienti.

Erogazione delle cure basate sull’innovazione digitale, più efficienti, vicini al paziente e sostenibili. Questa la strada che i leader italiani della sanità indicano come nuovi paradigmi di erogazione delle cure nel Future Health Index 2023, il più grande studio nel suo genere sul settore a livello mondiale, condotto da Philips, leader globale nell’Health technology, in 14 Paesi, tra cui l’Italia, che analizza prospettive e priorità, attuali e future, per i leader della sanità e i professionisti sanitari più giovani.

Il Future Health Index 2023 mostra come i sistemi sanitari stiano definendo nuovi modelli di erogazione delle cure, basati sull’innovazione digitale, con l’obiettivo di soddisfare, nonostante risorse sempre più limitate, le esigenze dei pazienti e dello staff sanitario, oltre a promuovere la sostenibilità ambientale all’interno del settore. La ricerca è stata condotta in 14 paesi (Arabia Saudita, Australia, Brasile, Cina, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Singapore, Stati Uniti e Sud Africa) su un campione di circa 3000 leader della sanità e giovani professionisti (200 intervistati in Italia), che hanno partecipato a un sondaggio tra novembre 2022 a febbraio 2023.

Il report segnala una crescita della fiducia nell’intelligenza artificiale (Ia). Tre su 4 (74%) stanno attualmente investendo in IA, più della media globale (59%), a supporto della diagnostica e per ottimizzare l'efficienza operativa. Allo stesso tempo, si sta cercando di estendere sempre più l'assistenza al di fuori dell'ospedale. Il 66% degli intervistati sostiene che le proprie strutture stanno già fornendo cure a lungo termine, d’emergenza (51%) e per la riabilitazione fisica (59%) al di fuori della sede ospedaliera centrale. Per sfruttare appieno il potenziale dell’innovazione digitale e garantire il successo dei nuovi modelli di erogazione delle cure, restano tuttavia alcune barriere da superare. In primis, l'interoperabilità dei dati (per il 25% dei leader italiani della sanità, rispetto al 19% dei colleghi europei e al 17% globale) e lo scambio di un flusso più fluido di informazioni tra le strutture sanitarie (per il 23% dei leader della sanità e dal 20% dei professionisti sanitari giovani).

Partnership e collaborazioni con organizzazioni esterne sono considerate sempre più fondamentali: quasi un terzo (30%) dei leader della sanità italiani e un quarto (24%) dei professionisti sanitari più giovani afferma di lavorare attualmente con aziende del settore Health Technology.
I leader della sanità attribuiscono alle partnership un ruolo chiave nel superare le sfide che devono affrontare per implementare le proprie iniziative di sostenibilità ambientale (29%).
In particolare, quasi un terzo (30%) degli intervistati e un quarto (24%) dei collegi più giovani afferma di lavorare attualmente con aziende del settore Health Technology, e prevede di farlo anche nei prossimi 3 anni, a conferma del valore delle partnership nel lungo periodo. I progetti con le aziende che forniscono tecnologie sanitarie contribuiscono ad aumentare know-how, risorse e strategie all’interno delle strutture. Il 33% dei leader della sanità e il 28% dei professionisti sanitari più giovani, invece, hanno intenzione di collaborare con aziende IT o data provider nei prossimi tre anni.
Per una sanità più sostenibile, più della metà dei leader della sanità (51%) e dei professionisti più giovani (57%) ritiene che i nuovi modelli di erogazione dell’assistenza avranno un impatto positivo per l’ambiente.
Anche in questo caso emerge l’importanza data alle partnership e al ruolo attribuito agli standard (per il 50% dei leader della sanità) di cui dovrebbe farsi carico il governo, indicando dei parametri di sostenibilità ambientale condivisi per il settore sanitario. Un dato, quest’ultimo, molto eloquente, soprattutto se confrontato con quello globale (28%) e degli intervistati europei (23%).

“Il Future Health Index 2023 - afferma Andrea Celli, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia - offre indicazioni interessanti su come sarà il futuro dell’assistenza sanitaria, sempre più integrata e connessa, con punti di accesso distribuiti sul territorio, al di fuori dell’ospedale. Ed evidenzia - aggiunge - il ruolo centrale dell’innovazione digitale e dell’intelligenza artificiale per creare un’assistenza più efficiente dal punto di vista dei costi e dei risultati clinici. È necessario - sottolinea Celli - uno sforzo a livello di sistema, per mettere a fattor comune competenze e know-how diversi e complementari, progettualità e visione strategica. Solo così si può attuare quel processo di digitalizzazione indispensabile affinché il sistema sanitario possa diventare più efficiente e in linea con le nuove aspettative di pazienti e operatori sanitari”.
“Il piano italiano di ripresa e resilienza prevede un focus centrale sulla transizione verde, con la riduzione degli sprechi e il miglioramento dell'efficienza energetica. Promuovere un approccio all’economia circolare, privilegiare l'aggiornamento e la manutenzione predittiva delle grandi apparecchiature, in modo da ridurre i consumi e ad aumentare le performance, è un passo importante in questa direzione. E le aziende health tech, con le loro innovazioni, hanno un ruolo chiave nell’aiutare il settore a migliorare su più fronti la sua impronta ecologica, come emerge dal Future Health Index”, ha concluso Andrea Celli.

TAG: FUTURO, SANITà DIGITALE

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